L’importante è essere sempre se stessi: lo sa bene Matteo Ardemagni, attaccante di proprietà del Siena finito sul taccuino di Vis Pesaro e Foggia. Un attaccante con una carriera importante, passata quasi interamente sui campi di Serie B e Serie C. Ovunque è andato, il centravanti classe 1987 ha sempre infiammato le piazze. Dentro e fuori dal campo, Ardemagni è stato apprezzato per le sue qualità umane. All’attivo 454 presenze, 123 i gol realizzati dal bomber, che ha fatto impazzire i tifosi a suon di esultanze fuori dal comune. La storia di Arde-gol è di quelle tutte da scoprire. Un ragazzo cresciuto nelle giovanili del Milan diventato grande a suon di palloni infilati dentro le porte avversarie.
Nato a Milano, cresciuto nel Milan e tifoso del Diavolo. Inizia così la carriera di Matteo Ardemagni, che approda al Milan da giovanissimo, percorrendo in rossonero tutta la trafila delle giovanili. Con la maglia del Milan, il classe 1987 farà il proprio esordio tra i professionisti sotto la guida di Carlo Ancelotti. Al 20′ della ripresa di un Milan-Brescia in Coppa Italia, il suo allenatore decide di mandarlo in campo accanto al posto di Alberto Gilardino per andare a far coppia con Christian Vieri in attacco.
Dietro di lui giocavano due giocatori di nome Rui Costa, Gattuso, Kakà e non solo. Emozioni che difficilmente si dimenticano. Un bambino diventato grande che riesce a esordire con la maglia della propria squadra del cuore. Le cose, però, non proseguono come sperato. A fine stagione, il Milan decide di non confermarlo e così inizia il vero e proprio giro d’Italia del centravanti.
La Triestina è la prima squadra che decide di puntare sul classe 1987. Con la maglia dela squadra friulana le cose non vanno per il meglio, così nel 2009 viene ceduto al Cittadella. 22 reti in 38 presenze in Serie B per l’attaccante, che si piazza quinto in classifica marcatori dietro a bomber come Eder, Pinilla, Caracciolo e Rolando Bianchi. Il viaggio del centravanti continua negli anni a seguire passando per Atalanta, Padova, Modena fino ad arrivare al Chievo, dove Arde-gol collezionerà i suoi unici due gettoni in carriera in Serie A. Nel corso degli anni Ardemagni si è sempre distinto per i suoi gol e per le sue...esultanze.
Perugia e Avellino ne sanno qualcosa. In Umbria ancora ricordano il suo selfie ‘alla Totti’ dopo il gol nel derby contro la Ternana. Ancor più celebre la moda che lanciò nel suo periodo con i Lupi. Dopo ogni rete, infatti, il bomber correva sotto la curva e sfoggiava la sua dab dance, che fece innamorare ogni tipo di tifosi: uomini, donne, bambini, poco importava: tutti seguivano quel movimento con le mani di Arde-gol. Un centravanti di quelli importanti, pronto a continuare il suo viaggio in Serie C. Matteo ha ancora voglia di far impazzire le piazze d’Italia, magari con un’esultanza diversa…
A cura di Fabio Basile
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