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Arezzo-Cesena, da Castori e Conte passando per i tifosi sulla collina: storia di una rivalità

Cesena-Arezzo. 120 chilometri di distanza. Tra i boschi Casentinesi e il Monte Fumaiolo. Un percorso spirituale, storico, artistico, con tradizioni e cultura popolare. Dal lavoro nei campi alle lunghe giornate estive a far pascolare il bestiame. In attesa delle prime “frescure” di ottobre per raccogliere le castagne. Romagna e Toscana. Così vicine, così simili nello stile di vita e nella cultura del lavoro, ma mai così lontane quando in mezzo c’è un pallone. Cesena-Arezzo è e sarà questo. Una rivalità che dilaga negli anni. Che prende forza a ogni incontro. Una partita che rispecchia gli animi calorosi e accesi delle tifoserie. Mai avara di emozioni. Di colpi di scena. Di nomi altisonanti. Fatta di intrecci. Di corsi e ricorsi storici. Una “scampagnata sportiva” che non sarà mai banalità.

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Romagna e Toscana: calcio che passione

Una tiepida giornata di ottobre in Romagna. Le scelte sono due: passeggiata sul lungomare tra Cesenatico e Cervia accompagnati da un gelato con lo sguardo verso il cielo in cerca dell’aquilone più colorato. Oppure le due ruote. Una passione, forse uno stile di vita per i romagnoli. Ore 7:30, sole ancora in fase di risveglio, temperatura accettabile, giubbotto di pelle, stivale, occhiale scuro e chiavi in mano. Moto scoperta, casco in testa e via. Prima “sgasata”. Itinerario? Santa Sofia, poi si prosegue per Pontevecchio Stia. Passando per quel Passo della Calla che collega la Valle del Savio con la Valle dei Bidente. Il valico che separa il confine della Romagna con quello della Toscana. L’ultimo pezzo di terra cesenate e il primo aretino. È così che ci piace immaginare la trasferta degli 800 tifosi del Cesena allo stadio Città di Arezzo per la settima giornata di Serie C 2023/2024.

Fra curve, pieghe e un morso alla “spianata” in cima al passo della Consuma per assistere al match contro i toscani. Una partita sentita, vissuta e attesa. Una rivalità che si protrae negli anni senza mai affievolirsi. Sugli spalti come in campo. Anche quando, di fatto, i tifosi non ci sono. Come accade in occasione dell’ultimo incontro tra le due squadre nel 2021. La pandemia di Covid-19 imperversa e le regole sono chiare per tutti. Il campionato si gioca, ma a porte chiuse. Comunale di Arezzo vuoto. Ma la forza di questo sport è difficile da arginare. La dimostrazione sono i vigorosi cori udibili in lontananza. Un piccolo gruppo di sostenitori amaranto assiste alla partita dal colle dietro la gradinata dello stadio. L’arte di arrangiarsi. Il campo racconterà di un Cesena dominante e vittorioso per 2-0 grazie alle reti di Favale e Bortolussi, ma l’istantanea più bella rimarrà quella collina.

Credit: SS Arezzo

I numeri della sfida

Arezzo e Cesena si affrontano in 23 occasioni. I numeri sorridono alla squadra di Indiani: 9 vittorie per i toscani, 4 per gli avversari e 10 pareggi. La prima sfida risale al 1961. A imporsi sono i toscani con il risultato di 3-2. Per la gara successiva bisognerà aspettare quarant’anni. Sulla panchina degli amaranto siede il Campione del Mondo Antonio Cabrini. Il torneo è la Serie C1. Stesso risultato e qualificazione ai playoff Serie B per gli aretini. C’è spazio anche per il Cesena. I romagnoli tra 2002 e 2003 escono dallo stadio Comunale con il vessillo della vittoria per tre volte.

Cesena FC
Credit Cesena FC

Il dato che accompagna la partita: cinque vittorie consecutive

La viglia di un precedente tra toscani e romagnoli presenta una situazione simile a quella che introduce la gara di oggi, lunedì 9 ottobre 2023. 20 anni dopo c’è ancora una squadra che arriva a questo match con una striscia di cinque vittorie consecutive. Ieri è l’Arezzo di Mario Somma oggi è il Cesena di Toscano. I bianconeri, allora allenati dall’idolo del Dino Manuzzi Fabrizio Castori, si imbattono in un avvio di campionato non esaltante. Una vittoria, una sconfitta e tre pareggi in cinque partite. Troppo poco per una squadra che in terza serie può contare su giocatori esperti del calibro di De Feudis, Pestrin, Pulzetti, Biondini, Pozzi e un Giaccherini dal futuro “azzurro”. Ad Arezzo Chiaretti fa doppietta e il Cesena prende fiducia. Tre punti che frenano la striscia positiva della squadra di Somma. A fine stagione i ragazzi di Castori vinceranno anche la Coppa Italia Serie C.

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Conte e l’ultima vittoria dell’Arezzo sul Cesena

Altro palcoscenico della sfida è la Serie B. 2004: in Toscana il Cesena deve fare a meno del suo allenatore che si accomoda in tribuna. “Lo spettacolo nello spettacolo”. Alla noia trasmessa dall’1-1 del campo sopperisce un accesissimo Castori sugli spalti. Urla, salta, si arrabbia e gesticola. Tensione. Un vero regalo per la stampa presente. Allenatore passionale. Vive la partita come fosse al suo posto. In cadetteria si materializza la sconfitta più pesante subita dai bianconeri in quel di Arezzo. È il 2007 e sulla panchina degli amaranto siede Antonio Conte. Una partita vissuta come solo l’ex allenatore della Juventus sa fare. In piedi, correndo da un lato all’altro dell’area tratteggiata a lui riservata a bordo campo e incitando i suoi a decibel altissimi. Testa, cuore e gamba. Queste le richieste. Soddisfatte alla perfezione. L’Arezzo rifila un 3-0 al Cesena.

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Vantaggio di un giovane Floro Flores e doppietta di Volpato a chiudere i conti. Una bella vittoria che, tuttavia, non aiuterà i toscani a far allontanare lo spettro della zona retrocessione. A fine stagione sarà Lega Pro. I tifosi? Grande esodo bianconero anche in quell’occasione. Mai paghi. Cori, striscioni e sfottò. Perché la fede è fede. Sempre. Nella vittoria e nella sconfitta. Sempre protagonisti. Al Città di Arezzo saranno 5.000. Lo stadio sarà gremito, il campo dirà la sua, ma per il momento i tifosi bianconeri si godono il viaggio e gli aretini raccolgono la sfida. Arezzo-Cesena: tra una piega in moto e un tiro al pallone è sempre questione di emozioni. Quelle di una rivalità storica.