Padova, solidità ritrovata: è Ajeti il ministro della difesa
Vince, convince e trova sempre più solidità difensiva il Padova di Pavanel. Il 2022 calcistico dei veneti è iniziato nel migliore dei modi: 3 vittorie e 2 clean sheet, di cui l’ultimo in casa della Pergolettese. A dare maggiore concretezza alla retroguardia ci ha pensato la figura di Arlind Ajeti, difensore albanese con ormai una vasta esperienza alle spalle. Arrivato in punta di piedi a metà novembre dalla lista svincolati, Ajeti si sta ora ritagliando sempre più spazio nel pacchetto arretrato di Pavanel.
Ajeti, Svizzera e Italia nel destino
Nato in Svizzera da genitori albanesi nel 1993, la carriera di Arlind Ajeti comincia nell’umile club FC Concordia Basel, società rinonimata anche come “fratello minore” del Basilea, club ben più conosciuto a livello nazionale e squadra che nota e preleva Ajeti nel 2004, quando lui ha solo 11 anni. Svolge tutta la trafila nel settore giovanile del Basilea, fino al debutto in prima squadra arrivato nel 2011. Diventa ben presto, nonostante la giovane età, uno dei pilastri della retroguardia dell’importante club svizzero, ritagliandosi, in 5 stagioni, 52 presenze totali con anche 1 gol. Disputa diverse partite in Champions e in Europa League, accumulando una notevole esperienza anche a livello internazionale. Nel 2015, però, le strade tra lui e il Basilea si separano. Arlind rimane svincolato, ma, come il famoso detto afferma, “quando si chiude una porta spesso si apre un portone“.
Sì, perchè per Ajeti arriva la chiamata dall’Italia, più precisamente dal Frosinone, alla ricerca di un difensore centrale già pronto per salvare la categoria dopo il tanto atteso ritorno in Serie A. 16 presenze e 1 gol per farsi conosce al calcio italiano. Il Frosinone non riesce a centrare l’obiettivo e retrocede in Serie B, ma il difensore classe ’93 si guadagna la permanenza personal in A. Dal 2016 al 2018 veste le maglie di Torino e Crotone, scendendo in campo totalmente 28 volte e segnando anche una rete.
Ritrovare la fiducia
Nel 2018, il Torino, rimasto proprietario del suo cartellino, cede Ajeti al Grasshopper, club di Zurigo della massima serie svizzera. 16 partite 2 gol in mezza stagione però non gli valgono la riconferma, anzi. Il difensore si trova, nel febbraio del 2020, nuovamente svincolato. Per lui si aprono temporaneamente le porte del campionato danese, al Velje Boldklub. Esperienza veloce e tutt’altro che da ricordare, terminata poi nell’estate dello stesso anno.
Il richiamo dell’Italia si fa sempre più forte, specie quando a telefonare è la Reggiana, alla necessaria ricerca di un difensore centrale esperto per provare a salvarsi in Serie B. Arlind ritrova in Emilia continuità e buone prestazioni: 25 presenze e 2 gol per riacquisire fiducia nei propri mezzi, dopo alcune esperienze negative in giro per l’Europa.
La Reggiana, però, retrocede in Serie C e si ritrova costretta ad abbattere i costi. Il risultato è ancora quello, complice anche tanta sfortuna: svincolo, nel luglio 2021, e sguardo orientato alla prossima esperienza. Dopo qualche mese di stop per Ajeti si prospetta la possibilità di misurarsi con la piazza di Padova, società storica, con una tifoseria calda e vogliosa di tornare ad emozionarsi in categorie più importanti. Arlind non ci pensa due volte, accetta e si aggiunge con umiltà alla squadra a partire da novembre ’21. Dopo i primi mesi di rodaggio, con minutaggio a singhiozzo, Ajeti comincia il 2022 calcistico nel migliore dei modi: due partite su tre, fin qui giocate, da titolare e veneti che sanno solo vincere, con una solidità difensiva ancora maggiore.
E’ lui il ministro della difesa del Padova, con Pavanel che si affida alla sua esperienza per sognare il sorpasso sul Sudtirol.
A cura di Tommaso Ferrarello