Passione e determinazione, il calcio secondo Francesco Cerretelli: “Punto a riprendermi la Serie B”
Il centrocampista dell’Arzignano si è raccontato ai microfoni de LaCasadiC.com, un dialogo con vista sui ricordi e sul presente.
Ripartire dopo una delusione non è mai semplice, soprattutto se hai accarezzato un sogno da vicino. Francesco Cerretelli, invece, ha saputo trasformare i momenti difficili in gol belli e impossibili, e ora trascina il suo Arzignano Valchiampo: “Forse quella contro l’Atalanta Under 23 è stata una delle reti più belle della mia carriera. Vorrei dedicarla a Manuel Antoniazzi, mio compagno di squadra, che ha subito un brutto infortunio. Lo aspettiamo e ci mancherà”, rivela a LaCasadiC.com.
Ma riavvolgiamo un attimo il nastro e torniamo a giugno. Francesco è in campo e sta festeggiando la vittoria dei playoff con la sua Carrarese. Sembra il preludio a una nuova vita in Serie B, e invece: “Purtroppo rientravo nella lista over e non siamo riusciti a trovare un accordo, nonostante le rassicurazioni che mi erano state date”. Da qui, di conseguenza, nasce la necessità di tuffarsi in una nuova esperienza, Taranto: “Ho scelto di ripartire da lì sia per il blasone della piazza che per Capuano. Lui è passionale, crede molto nei suoi calciatori. Poi a causa delle dinamiche societarie che tutti conosciamo non c’erano più le condizioni per proseguire insieme, siamo rimasti comunque in contatto”.
Dalle sue parole emerge tutta la determinazione di un ragazzo che, pur giovanissimo, ha già le idee chiare. Studio, ma lo vedremo tra poco, e passione per un gioco, il calcio, che ha sempre considerato l’unica strada percorribile: “Sin da piccolo ho sempre amato questo sport, sono predisposto al sacrificio. Se lavori più degli altri prima o poi raggiungi anche risultati importanti. Questo è uno dei concetti che ho sempre avuto come linea guida”.
Un punto di riferimento all’interno di un progetto giovane ma decisamente interessante: “Qui ad Arzignano sono uno dei punti riferimento, siamo un gruppo abbastanza giovane e devo essere da esempio”. E poi lavoro, prerogativa essenziale per raggiungere nuovi obiettivi: “Cerco sempre di migliorarmi limando al massimo quelli che possono essere i miei difetti. Non ho particolari idoli, seguo e parlo di calcio ma senza pensare a qualche calciatore in particolare”. Atipico per un calciatore moderno, non per Francesco Cerretelli.
Origini e prime volte
La partenza ci riporta a Bologna, prima del ritorno nella sua Toscana: “Sono cresciuto nel settore giovanile rossoblù, ho giocato da sotto età anche nella formazione Primavera. Erano i primi anni della famiglia Saputo e avevano appena iniziato a costruire il nuovo centro sportivo. È una società che punta tanto sui giovani“. Nessun idolo, come detto, però forse una figura speciale c’è: “Devo dire grazie a Paolo Indiani, mi ha voluto alla Pistoiese dopo aver trascorso qualche mese in Serie D. Lo sento ancora oggi, è un allenatore preparato e ogni anno riesce sempre a superarsi, non a caso ha vinto dieci campionati. Vive di calcio, apprezza e gratifica il lavoro”.
Il tratto forse più caratteristico di Francesco Cerretelli riguarda, però, la sua grande personalità. Siamo a Pistoia, la partita è Pistoiese-Alessandria e il cronometro segna il minuto 93: “Avevo diciannove anni, presi il pallone e mi presentai sul dischetto. Sguardo fisso al portiere, gol. Mi piace assumermi questo tipo di responsabilità”. Giovane, sì. Ma con grande coraggio.
Futuro
Il presente lo vede protagonista con la maglia dell’Arzignano Valchiampo, club che ha creduto in lui dopo mesi estivi complicati: “Ho trovato una realtà sana fatta di persone che vogliono fare calcio con grande serietà, abbiamo dato una svolta alla nostra stagione grazie all’arrivo di Bianchini e adesso sappiamo che dobbiamo continuare su questa strada”. E sugli obiettivi: “Ho vissuto un biennio bellissimo a Carrara, il desiderio è quello di giocare in categorie superiori. Pensavo ci fossero i presupposti per giocarmi le mie chance in Serie B con la Carrarese, tuttavia per varie dinamiche è andata diversamente. Quello dei giovani è un tema complesso, la cosa importante è che ci sia meritocrazia. Resto però il loro primo tifoso e li seguo tutti i weekend”.
Fuori dal campo invece, e qui torniamo all’inizio della nostra chiacchierata, c’è anche lo studio: “Sono laureato in Economia e adesso sto seguendo un master in Sport e Management. Ancora è presto per pensarci, ma in futuro mi piacerebbe ricoprire cariche dirigenziali nel mondo del calcio. Poi ho una cura maniacale del mio corpo, è la macchina per costruire i miei successi”. Emozioni contrastanti, pensieri chiari e decisi. Francesco Cerretelli continua a segnare gol pesanti, mentre la mente è già focalizzata verso nuovi successi da conquistare.