Gli Scudetti e l’esordio con l’Atalanta di Gasperini: Gyabuua a Pescara per la sua rivincita
Giovanissimo ma ha dovuto crescere velocemente per ritagliarsi il suo spazio. La storia di Emmanuel Gyabuua è stata ricca di situazioni positive. Cresciuto a Parma da genitori Ghanesi, ha trovato sin da subito il suo miglior amico. Il pallone. Per chi l’ha visto giocare sin da piccolo si capiva avrebbe avuto le qualità per emergere. Il tempo spesso è galantuomo ed ecco che il classe 2001 il suo spazio è riuscito a ritagliarselo. Dal Parma all’Atalanta. Lasciare casa non è mai semplice, ma a Bergamo ha trovato una seconda famiglia. Uno dei migliori settori giovanili dove crescere e migliorare, non è stato difficile scegliere.
Un po’ meno lasciare amici e famiglia, ma fa parte del gioco del calcio. Emmanuel lo sa e la sua maturità è stata proprio nel riuscire a crescere sotto l’aspetto mentale oltre a quello tecnico e fisico. Già a Parma giocava qualche volta sotto età, a Bergamo ha trovato la sua dimensione grazie anche a uno staff di primo ordine. Con l’Atalanta ha vinto tutto fino alla Primavera, arrivando all’esordio con la prima squadra. Poi la prima vera esperienza a Perugia e ora la voglia di ripartire da Pescara.
Sogni infranti
Da piccoli tutti abbiamo sognato di diventare calciatori. Gyabuua non è stato da meno. A Parma, nel quartiere Montanara, ha iniziato a tirare i primi calci al pallone. Quel pallone come amico sempre al suo fianco. Due palleggi, due tiri e le partitelle con gli amici. Un divertimento, prima che una passione. Poi arriva il Parma, perché ok il divertimento ma le qualità sono fuori discussione.
Nel settore giovanile ducale cresce a vista d’occhio e arriva a giocarsi anche uno Scudetto con la categoria Giovanissimi Nazionali. Adorante il bomber di quella squadra e Gyabuua il metronomo in mezzo al campo. Una bellissima storia quella di quel Parma. Con la prima squadra ormai fallita, i ragazzi si sono giocati fino all’ultimo secondo lo Scudetto poi perso contro l’Inter. Un sogno infranto sul più bello, ma che può aver insegnato tanto a Emmanuel. Qualche anno dopo si è ripreso con gli interessi grazie all’Atalanta.
L’Atalanta e la rivincita di Gyabuua
Lacrime e dolori il calcio ne regala tanti. Dopo quella finale persa sono state doppie. Non solo la sconfitta, ma anche la consapevolezza di dover lasciare un gruppo di amici. Tante le squadre interessate a Gyabuua, ma la scelta Atalanta è quella più azzeccata. Un treno da prendere al volo senza stare a pensarci troppo. Le lacrime si trasformano presto in forza di volontà e voglia di emergere. A Bergamo gioca, cresce e lavora sodo arrivando fino alla Primavera.
In compagnia di Kulusevski, Traoré, Piccoli riesce a vincere il primo Scudetto in nerazzurro battendo in finale proprio l’Inter. Una rivincita per il classe 2001. La conferma nella stagione successiva e ancora il tricolore, assegnato d’ufficio dopo lo stop per Covid del campionato, ma nell’aria c’erano sensazioni positive di quella squadra. Il terzo anno agli ordini di Brambilla è una stagione particolare. Alla fine i playoff arrivano dopo una rincorsa importante, che ha visto tra i protagonisti anche Emmanuel. Di nuovo finale, ma stavolta l’Empoli infrange nuovamente i sogni nerazzurri. Una piccola delusione dopo due anni dominati tra vittorie e trofei. In più l’esordio, la gioia più bella.
L’esordio con Gasperini, Perugia e la rivincita a Pescara
La gioia più bella in maglia Atalanta per Gyabuua è arrivata il 13 dicembre del 2022. Quando Gasperini dopo averlo visto in allenamento decide di concedergli l’esordio in Serie A. Fuori Pessina e dentro Gyabuua per una manciata di minuti in massima serie contro la Fiorentina.
Un ricordo indelebile, un punto di partenza per Emmanuel. Il sogno è appena cominciato. Quel ragazzino partito dai campetti di periferia e diventato grande fino al Gewiss Stadium. La strada nel calcio è appena partita e il prestito è la soluzione migliore per crescere. A Perugia sotto la guida Alvini, però non trova particolarmente spazio. Parte bene e poi viene relegato spesso in panchina. Una stagione, la prima tra i professionisti, da dimenticare. Tutto aiuta a crescere. Resettare per ripartire verso altre destinazioni. Il prossimo percorso si chiama Pescara, dove potrebbe presto partire per una nuova rivincita.
A cura di Simone Brianti