Ghislandi fa “Scacco matto”: illumina la Dea con una doppietta

Davide Ghislandi - credit: Martina Cutrona - www.lacasadic.com
Il classe 2001 dell’Atalanta U23 si prende la scena: firma una doppietta e un assist contro la FeralpiSalò.
Un’antica arte giapponese conosciuta come il “kintsukuroi”, consiste nella riparazione delle ceramiche frantumate. Gli artigiani raccolgono i pezzi e li assemblano nuovamente con dell’oro. Davide Ghislandi, il classe 2001 dell’Atalanta U23, è uno di loro.
Un infortunio, procurato nella sfida casalinga con la Clodiense dell’11 dicembre scorso, lo ha costretto a restare fermo ai box per un mese. Il vaso lo ha aggiustato. Lo ha fatto gradualmente. E, una volta pronto, lo ha sfoggiato. Save the date: il turno con la FeralpiSalò.
Il numero 14 telefona il primo tiro in porta – dritto fra i pali di Rinaldi – all’11’, serve un assist a Bernasconi all’alba della ripresa, imbuca il pallone del poker al 70’. Fa tutto lui. I nerazzurri dilagano e tornano al successo.
I tre punti mancavano dal 18 gennaio, da quel lontano 3-1 con la Triestina. Di certo, quella miscela oro – che fa da collante ai vari pezzi – è servita a Ghislandi per tornare a splendere, per illuminare la sua Dea, attualmente in zona playoff a quota 46 punti.
Due colori: il nero e l’azzurro
Il percorso si tinge fin da subito di due colori – il nero e l’azzurro – quelli dell’Atalanta. Originario di Treviglio, i primi passi li muove proprio lì, a pochi chilometri di distanza. La Dea rappresenta un leitmotiv nella sua carriera: le giovanili, l’esordio in prima squadra nel marzo 2021 contro il Crotone, l’Under 23. Solo due pit stop hanno intervallato l’esperienza del 2001. Con la Turris prima, con la Triestina poi – in entrambe in prestito.
All’Atalanta ha fatto ritorno nella passata stagione. Sono state 29 le presenze collezionate tra campionato e playoff, tre le reti registrate. Diciotto quelle della stagione corrente, due i gol. Ghislandi diventa una delle “torri” dello scacchiere di Modesto – passione, quella per il gioco degli scacchi, che peraltro coltiva nel tempo libero.

Idoli e non: chi è Ghislandi
Alla passione per il pallone si intreccia quella per lo studio – è iscritto alla Facoltà di Scienze dell’Amministrazione – per la cucina, oltre che per la musica. “Ascolto jazz mentre cucino. I miei generi preferiti il pop, rap e in particolare il R&B. Mi aiutano a caricarmi prima delle partite”, ha dichiarato in passato ai nostri microfoni. E negli ultimi tempi sta ascoltando con frequenza il cantautorato italiano.
Nel calcio, non ha dei modelli fissi. Seguendo un principio gerarchico, sul podio ci sono Pedri del Barcellona e Vitinha del PSG. Il Como e l’Atalanta sono i due club italiani che apprezza maggiormente. Il primo per l’interpretazione e Da Cunha. Il secondo per Lookman, che vede allenare da vicino. I quattro rappresentano creatività, velocità, estro, intelligenza. Qualità che Ghislandi ha fatto sue. Lo ha dimostrato in passato e lo ha fatto di nuovo: doppietta e assist in una stessa partita. In un gergo a lui familiare si direbbe: Scacco matto.