Il canovaccio narrativo che sviluppa l’incrocio, in scena venerdì, tra Atalanta U23 e Mantova è ricco di spunti e suggestioni. Il primo è la classifica. Seguono i tanti ex di turno. E poi, non per ultimo, il valore concreto delle due formazioni. 90 minuti che cambieranno il futuro prossimo del campionato ma che trovano nel passato radici profonde. Atalanta-Mantova vale 3 punti ad alta quota ma vale anche le storie di chi scenderà in campo.
Atalanta–Mantova è come quando torni ad uscire nel quartiere che frequenta la tua ex ragazza: non sai quando ma prima o poi la incrocerai. Non sai, nemmeno, che effetto ti farà ma ti convinci che prima o poi sarebbe dovuto accadere. Ecco, verosimilmente è quello che potrebbero provare i 4 illustri ex della partita. Monachello, capitano del Mantova, ha collezionato 10 presenze in Serie A con l’Atalanta nella stagione 2015/16 segnando, tra l’altro, anche un gol in Coppa Italia contro l’Udinese. Momenti e ricordi del miglior momento nella carriera del numero 45 di Possanzini. C’è sapore di casa anche per l’intera coppia difensiva mantovana con Suagher e Redolfi che a Bergamo ci sono addirittura nati. Nati e cresciuti anche, ovviamente, dal punto di vista calcistico con l’intera trafila giovanile svolta con la maglia nerazzurra addosso. L’ultimo della lista è Tommaso Cavalli, arrivato a Mantova in prestito con diritto di riscatto e controriscatto proprio dall’Atalanta. Insomma, non sarà una partita come le altre.
Vincere è sempre importante. Per Atalanta e Mantova, in questo caso, un po’ di più. La squadra di Modesto deve e vuole vincere per allungare a tre la striscia di vittorie consecutive e in generale per continuare a cavalcare l’onda lunga di un momento estremamente positivo. Se si esclude la sconfitta contro l’Alessandria la Dea è una delle formazioni più in forma del girone. 5 vittorie nelle ultime 6 partite, 10 gol fatti e 5 subiti. Numeri che parlano chiaro. I nerazzurri sono un cliente scomodo per chiunque anche per il Mantova. La squadra di Possanzini è capolista del girone, insieme al Padova, ma è reduce dall’inaspettata sconfitta contro il Trento. Una sconfitta, che mancava dal 29 Settembre contro la Triestina di Tesser, che è costata il primato in solitaria. Nonostante questa postilla i biancorossi rimangono una delle squadre da battere e su questo non ci piove. La partita si presenta con un doppio volto: romantico per gli ex che la compongo ma al tempo stesso crudele per le esigenze impellenti della classifica. Sicuramente divertente per chi la guarderà. Divertimento che passa anche dalle scelte dei due allenatori. Modesto, dal suo laboratorio formativo, può permettersi di osare e di sbagliare. Possanzini no. Il 47enne deve trovare la chiave tattica giusta per scardinare una squadra giovanissima e in salute e non fare più regali alle inseguitrici. Magari sarà proprio l’ex di turno a punire la Dea. E in questo caso le probabilità aumentano esponenzialmente.
a cura di Gabriele Cascella
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