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Capomaggio, dalla stima per Rodri al suo Cerignola: “Possiamo giocarcela con tutti”

Galo Capomaggio esulta dopo il gol al Messina

Galo Capomaggio - credit Audace Cerignola

L’intervista al centrocampista tra scelte di cuore e obiettivi stagionali, passando per il sogno Serie A, l’Inter e le curiosità extra-campo.

Per “Garra Charrua” si intende un gioco caratterizzato da un grande dispendio fisico, da un’importante forza caratteriale, grinta e spirito combattivo. Delle caratteristiche, insomma, tipiche dei sudamericani. Da Luis Suarez a Edinson Cavani, passando per Javier Zanetti o l’allenatore Marcelo Bielsa. L’elenco sarebbe lunghissimo di figure del mondo del calcio accomunabili a quella famosa citazione chiamata in causa da Lele Adani in un Lazio-Inter dopo il gol del centrocampista Matias Vecino. In Italia, però, c’è un altro centrocampista che trasuda garra e che da anni si sta mettendo in mostra con costanza, professionalità e determinazione, ovvero l’argentino Galo Capomaggio.

Il suo nome in quel di Cerignola è ormai sinonimo di certezza, un giocatore che a suon di ottime prestazioni è diventato uno dei beniamini dei tifosi della sua Audace, prendendosi le chiavi della mediana e diventando uno dei top player della categoria. Umiltà, concentrazione e ambizione sono solo alcuni dei termini presenti nel suo vocabolario. Il suo libro, invece, ha ancora tante pagine bianche da scrivere. “Ambisco a crescere e a scalare le categorie, questo è uno dei miei sogni. Un traguardo, un giorno, sarebbe quello di arrivare in Serie A. L’Inter, ad esempio, ha una grandissima tradizione degli argentini ed è una squadra che mi piace”.

Sogna in grande Galo Capomaggio e non potrebbe essere altrimenti viste le sue grandi doti tecniche e fisiche che si aggiungono ad un importante temperamento, intensità e versatilità. Un centrocampista aggressivo e roccioso di 190 centimetri che, capace di coniugare al meglio la fase difensiva con quella offensiva, ruba intanto qualcosa da un certo Rodri del Manchester City. “Come idolo del calcio di oggi ti dico Rodri, guardo molto lui per imparare”. Il classico gigante buono, a cui infatti viene la voce rauca e brillano gli occhi ricordando un gol che per lui ha avuto una valenza unica a livello personale e che è stato indimenticabile, andando oltre il semplice aspetto calcistico. “Mi viene la pelle d’oca solo a parlarne. Il gol al Giugliano lo metto al primo posto, per me fu una settimana molto particolare”.

Una certa emozione si traspare dalle sue parole anche nel momento in cui, inevitabilmente, si parla del suo Cerignola e dove lui stesso ci tiene a chiarire un aspetto: “Quest’estate si è parlato troppo, avevo tanta voglia di dimostrare di voler stare qui. A Cerignola mi trovo molto bene, la società mi ha valorizzato e segnare sotto la curva è stata una sensazione unica”. Questo uno dei vari virgolettati pieni d’orgoglio di Galo Capomaggio, che ai nostri microfoni de LaCasadiC.com ha rilasciato un’intervista parlando a 360 gradi tra campo, aspetti personali, sogni, ambizioni e curiosità varie legate al mondo del calcio.

“Volevo restare qui, non abbiamo paura di nessuno. Il gol sotto la curva una sensazione unica”

La nostra chiacchierata con il mediano dell’Audace Cerignola Galo Capomaggio, non poteva che iniziare dalle emozioni post-Messina e dall’inizio sprint avuto dalla sua squadra in quest’avvio di campionato: “Ci tenevo tanto alla mia prima partita perché mi è mancato il campo in questi mesi, ho provato una sensazione unica segnando sotto la curva. La partita col Messina è stata molto difficile, loro sono una squadra fisica con tanta gamba, però l’abbiamo interpretata e approcciata bene. chiudendola poi grazie alla mia rete. L’obiettivo è giocarsi ogni partita così, perché abbiamo tutte le carte in regola per giocarcela con tutti. È prematuro parlare di vetta, ma siamo partiti forte, vogliamo continuare su questa strada e dobbiamo restare umili e lavorare, senza mai fermarci. Siamo consapevoli della nostra forza e non abbiamo paura di nessuno. Domenica c’è l’Avellino, una delle squadre costruite per vincere, ma noi dobbiamo andare lì consapevoli della nostra forza. Ce la giocheremo a viso aperto e daremo filo da torcere”.

Quella appena terminata è stata un’estate particolare per Capomaggio, oggetto dei desideri di diversi club durante il mercato. Lui stesso, però, ci tiene a sottolineare la sua scelta e il forte legame con l’Audace: “Quest’estate si è parlato un po’ troppo, avevo tanta voglia di dimostrare di voler stare qui e di esser concentrato al massimo. A risultare fondamentale è stato il rapporto con il presidente, con la società, l’allenatore e tutto lo staff. Un aspetto che mi ha indirizzato a prendere la scelta di restare qui, dove mi trovo molto bene. Approfitto, infatti, per ringraziare il club che mi ha valorizzato e mi ha fatto sentire importante. Questo è ciò che cercavo per poter continuare insieme, cercando di migliorarmi sempre più anno dopo anno”.

Galo Capomaggio esulta dopo il gol contro il Giugliano
Galo Capomaggio – credit Audace Cerignola

A tutto Capomaggio: dal rapporto con Raffaele e gli argentini alle emozioni in gialloblù

L’ex Fasano spende poi parole importanti per il suo allenatore, svelando anche qualcosa in merito al presidente Grieco e qualche aneddoto tra i compagni di squadra: “Con Raffaele ed il suo staff mi trovo molto bene. Lui è molto preparato, ci ha trasmesso esperienza e ci aveva messo in guardia prima della gara col Messina. Nel post ci ha fatto i complimenti, ma ribadendo l’aspetto umiltà e il dover restare con i piedi per terra. Il patron Grieco? Lui ci tiene tanto a noi, alla sua città e al Cerignola. A inizio campionato ci ha detto di fare come abbiamo fatto in questi due anni, cioè giocare con passione e senza paura. Tra noi giocatori, invece, posso dire che siamo un gruppo fantastico e siamo in ottimi rapporti. Fuori dal campo Miguel Sainz-Maza è uno dei più scherzosi, sul campo come figura di leader dico Ligi o Martinelli“.

Capomaggio si concentra poi su alcuni dei suoi compagni di squadra, riavvolgendo anche un po’ il nastro dei ricordi riguardo dei momenti in gialloblù: “I nuovi arrivi poi sono tutti grandissimi giocatori, ma sono rimasto impressionato da Paolucci, mi è piaciuto il suo atteggiamento senza palla, ha tanta qualità e ci ha dato una grossa mano. Inoltre, adesso siamo quattro argentini e ci stiamo trovando benissimo. Santiago Visentin aveva già giocato in Italia, così come Bianchini. Per Velasquez è invece la prima volta qui, deve abituarsi con la lingua ma si sta trovando bene perché ci siamo noi che gli stiamo dando una mano. La gioia più grande? Mi viene la pelle d’oca. Al primo posto metto il gol con il Giugliano perché fu una settimana complicata, poi quello al Pescara e l’ultimo al Messina. Come partite, invece, in primis il 2-1 al Foggia dello scorso aprile, ma anche la rimonta col Crotone e con lo stesso Foggia allo Zaccheria sono state importanti. Al derby col Foggia ci teniamo particolarmente, qui si sente l’importanza già dalla settimana prima”.

Galo Capomaggio in azione con la maglia dell'Audace Cerignola
Galo Capomaggio – credit Audace Cerignola

“Imparo da Rodri, ma son cresciuto guardando Messi, Riquelme e Veron. Sogno un giorno la Serie A”

Personalità, intraprendenza, temperamento e intensità. Queste solo alcune delle caratteristiche di Galo Capomaggio, che in Italia è ormai da diversi anni ma che da buon argentino non ha dubbi quando gli si chiede l’idolo: “Messi è tra i miei idoli, son cresciuto guardando il suo Barcellona. In Nazionale, crescendo, ho guardato poi anche i vari Riquelme e Veron. Riguardo giocatori del passato ti dico Busquets, le sue caratteristiche mi piacciono. Come idolo dei tempi attuali, invece, nomino Rodri, guardo molto da lui per imparare. Personalmente, mi posso definire tatticamente un centrocampista aggressivo, che cerca di fare entrambe le fasi. Mi sento intelligente nel coprire gli spazi tattici in fase di non possesso. Poi, cerco di dare una mano nel costruire gioco”.

Il suo legame con l’Audace Cerignola è forte e lo ribadisce a grandi lettere, ma come tutti, anche lui ha un sogno nel cassetto: “Si ambisce a crescere e a scalare le categorie. Ho 27 anni, ci credo e questo è uno dei miei sogni. Un gran traguardo sarebbe sicuramente quello di arrivare un giorno in Serie A. Volendo citare una squadra italiana, l’Inter è una squadra che mi piace e che ha una grandissima tradizione degli argentini. Qui però ci sono 4-5 squadre da guardare per forza se accendi la tv perché hanno una grande storia. Infine, una promessa ai tifosi: “Continueremo a dare il massimo in ogni partita, lasceremo tutto, lotteremo e suderemo la maglia. Vogliamo toglierci delle soddisfazioni e ambire a qualcosa di importante”.