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Guida ai playoff: l’Audace Cerignola possibile mina vagante

Due stagioni di fila in Lega Pro a distanza di oltre 80 anni, altrettante partecipazioni ai playoff. A Cerignola non possono che ritenersi soddisfatti sia i tifosi che la proprietà dell’Audace dopo questo biennio tra i pro. Dopo lo storico quinto posto da neopromossa della scorsa annata, la squadra gialloblù si è confermata anche quest’anno chiudendo in settima posizione e raggiungendo quindi ancora una volta gli spareggi promozione. A differenza di un anno fa, quando la qualificazione ai playoff venne raggiunta con tre turni d’anticipo, in questa stagione l’aritmetica ha giocato un ruolo determinante nell’ultima giornata col Giugliano. E proprio contro il Giugliano, scherzo del destino, l’Audace Cerignola esordirà nella lotteria dei playoff 23/24, partendo dal primo turno della fase a girone.

Alti e bassi, ma l’obiettivo playoff raggiunto: il rendimento del Cerignola

Settimo posto a quota 53, frutto di 12 successi, 17 pareggi e 9 sconfitte. Questo lo score dell’Audace Cerignola al termine della regular season, per un campionato vissuto tra alti e bassi e caratterizzato in modo a dir poco costante da diversi infortuni. Dopo tre anni con Michele Pazienza alla guida, la società del presidente Grieco ha deciso in estate di ripartire da Ivan Tisci, alla sua prima esperienza da allenatore nel calcio professionistico. Dopo le prime 9 giornate, i pugliesi ottennero 3 vittorie e 6 pareggi, cadendo per la prima volta ad Avellino solamente a fine ottobre. Una sconfitta che, in realtà però, non fece svanire quanto di buono era stato fatto fino a quel momento. I gialloblù si arresero da lì a poco solo con Casertana e Picerno, ottenendo fino a dicembre risultati positivi. Su tutti, la vittoria nel derby contro il Foggia.

Credits: Audace Cerignola

Il girone d’andata venne chiuso all’ottavo posto con 28 punti, quello di ritorno però, ha visto un rendimento piuttosto altalenante e che è risultato fatale all’ormai ex allenatore Tisci. Due sole vittorie da gennaio a inizio marzo, playoff sfuggiti di mano e società che opta per la separazione con l’ex Fasano. A risultare decisivo è il ko nel derby col Monopoli. Per le ultime 7 giornate, la panchina viene quindi affidata a Giuseppe Raffaele. L’esperto allenatore siciliano cambia faccia all’Audace disegnandola col 3-5-2 e riuscendo così a dare una vera e propria sterzata alla stagione. Dopo l’amaro debutto di Catania, arrivano 4 vittorie, un pareggio ed una sconfitta. Ma è il gioco che prende una piega ben diversa e riporta entusiasmo attorno all’ambiente. Più verticalizzazioni, molta propensione all’attacco, pressing alto, un miglioramento nella finalizzazione e diversi uomini portati in zona offensiva. Raffaele rivoluziona il Cerignola, riporta serenità, valorizza il gruppo e dà alla squadra una certa identità, componenti chiave che la riportano quindi in zona playoff. Lì, dove se la vedrà col Giugliano martedì 7 maggio nel primo turno.

Da Ligi a Capomaggio, passando per D’Andrea: gli interpreti del 3-5-2 di Raffaele

Riavvolgendo il nastro dei ricordi, è impossibile non ricordare il collaudato 3-5-2 di Pazienza delle precedenti stagioni. Finito il matrimonio con Tisci, che aveva optato per il 4-3-2-1, l’Audace Cerignola è stata ridisegnata col modulo dell’attuale allenatore dell’Avellino. Con Raffaele si torna appunto alla difesa a tre, con i due quinti di centrocampo a completare il terzetto centrale e i due punti di riferimento in avanti che aiutano comunque la squadra abbassandosi e giocando di sponda. Tra i pali nelle ultime partite c’è stata l’alternanza Barosi-Krapikas, mentre in difesa fondamentale è stato il rientro di Ligi. L’ex Triestina, dopo un’assenza di quattro mesi, si è ripreso le chiavi della retroguardia lo scorso 14 aprile, completando il pacchetto difensivo con Visentin e Gonnelli.

Credits: Audace Cerignola

Capitan Allegrini e Martinelli, i due difensori di assoluta esperienza a cui Raffaele può comunque far riferimento. Capomaggio è l’uomo in più di quest’Audace in posizione di play, mentre Tascone e Sainz-Maza sono le mezzali intoccabili. Coccia e Tentardini sono invece i due esterni, con Russo a far da vice. Infine, l’attacco. Giancarlo Malcore, complice anche qualche problema fisico, non è partito dal 1′ nelle ultime 5 giornate, favorendo quindi il duo D’Andrea-Vuthaj. I due ex Foggia si son presi la scena a suon di gol e ottime prestazioni e sembrano essere in pole position per le proprie rispettive titolarità anche per le gare playoff. Playoff, in cui l’Audace Cerignola di certo vorrà dire la sua e non vorrà restare a guardare. “Non vogliamo partecipare, vogliamo vincere”. Così Raffaele dopo il 2-1 inflitto al Foggia. Parole importanti, che rimbombano eccome nell’ambiente gialloblù. È un Cerignola che ha ritrovato fiducia e che a questi playoff vi arriva volando sulle ali dell’entusiasmo, nel suo miglior momento e senza aver nulla da perdere. Il ruolo di semplice comparsa non lo assumerà di certo, quello di mina vagante è più che probabile.

Antonio Palladino

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