Era stata definita una matricola a inizio stagione, ora è la scheggia impazzita del Girone C. L’Audace Cerignola è una delle sorprese del campionato di Lega Pro, una squadra che ha vissuto un anno storico, indimenticabile e affascinante. Si chiude il sipario sul 2022 e il bilancio sulla squadra gialloblu è assolutamente positivo. Lo scorso weekend, il 3-0 inflitto al Monterosi, ha sancito il quinto posto in solitaria a quota 30 al termine dell’anno solare. Un risultato che probabilmente quasi nessuno si sarebbe aspettato. 18 i successi su 25 gare disputate al Monterisi nel corso del 2022. Numeri importanti, che rispondono ad una media punti casalinga superiore a quella del Milan e del Napoli. Un Monterisi che ha fruttato nell’anno solare più punti di San Siro e del Maradona (partite di Coppa a parte).
Oltre alla quinta posizione in classifica, anche alcuni dati che non possono passare inosservati. Dopo le prime 20 giornate di campionato, l’Audace ha infatti fatto registrare nel suo girone numeri importanti dal punto di vista realizzativo e difensivo. Quinto miglior attacco con 26 gol fatti, settima miglior difesa con 21 reti subite ed anche il terzo attacco casalingo più prolifico con 18 centri. Agonismo, tecnica, solidità e programmazione. Questi alcuni degli ingredienti del Cerignola. Una squadra che nel 2022 da gennaio a maggio, è rimasta imbattuta, nei tempi regolamentari, per 25 partite di fila. Un mese esatto è durata invece la striscia positiva più lunga di questa stagione, con i 6 risultati utili consecutivi ottenuti dal 30 ottobre al 30 novembre.
La formazione pugliese ha smentito tutti coloro che la avevano etichettata inizialmente come una di quelle che avrebbe peccato di esperienza. Malcore e compagni hanno quasi sempre mantenuto infatti un andamento importante e di tutto rispetto, senza mai incappare in 3 ko consecutivi in campionato e senza mai andare oltre le 3 gare senza vittorie. A partire dall’undicesima giornata in poi, l’Audace Cerignola è sempre restata in zona playoff, con quella playout invece mai assaporata.
Quando si volge al termine dell’anno, si è soliti tirar le somme e tracciare un bilancio, ricordando anche i momenti migliori. Quelli che resteranno impressi nelle menti di tutti i tifosi del Cerignola in riferimento al 2022, sono 5. Due risalenti alla scorsa stagione e tre di quella attuale. In Serie D è impossibile non citare la gara che ha fatto capire definitivamente che l’impresa era ormai cosa fatta. Il 14 aprile si giocava Francavilla-Audace Cerignola. Seconda contro prima, tutto o niente per la squadra di casa, la possibile ascesa definitiva per quella ospite. L’Audace ha avuto la meglio per 1-0, portandosi a +14 a 5 giornate dal termine. Mancava un solo punto per l’aritmetica. A fine gara tanti giocatori hanno pianto di gioia e la città da quel giorno si è colorata di gialloblu tra striscioni e bandiere. L’attesa era trepidante e il Cerignola al primo match point non ha fallito.
Contro il Bitonto, 10 giorni dopo e davanti a più di 5000 spettatori, è arrivata un’altra vittoria di misura per 1-0. Un successo storico che ha sancito la promozione in Serie C a 85 anni di distanza. Tre invece i momenti significativi di quest’anno e dell’attuale stagione. Il 4 settembre il giorno del debutto in Lega Pro, una data segnata fin da subito sul calendario, ma non proprio indimenticabile dal punto di vista del risultato. Al Mannucci di Pontedera, l’Audace ha esordito contro il Monterosi, subendo però un sonante 3-0. Una sconfitta che, come evidenziato anche da Pazienza, è stata poi d’aiuto alla squadra per rialzarsi, correggere gli errori e ottenere i risultati visti finora. L’altro giorno indelebile per la piazza gialloblu è invece quello in cui è arrivata la prima vittoria. L’11 settembre al Monterisi, in occasione della seconda giornata contro il Giugliano, l’Audace ha conquistato i suoi primi tre punti con una prodezza di Malcore al 93′. Il quinto ed ultimo momento significativo del 2022, ma non per importanza, è senza dubbio invece quello risalente al 20 novembre. Derby contro il Foggia e prima vittoria storica allo Zaccheria per la squadra gialloblu, in rimonta da 2-0 a 3-2.
Se l’Audace Cerignola si trova al momento al quinto posto, il merito è anche e soprattutto del suo allenatore Michele Pazienza. 101 panchine alla guida dei pugliesi e tanta esperienza trasmessa ai giocatori. L’ex giocatore di Napoli e Juventus ha costruito una squadra fatta quasi a sua immagine e somiglianza, una formazione solida e compatta che ha saputo gioire, a volte soffrire e poi rialzarsi. Un’identità di gioco trovata ormai da tempo ed una quadra ben precisa che è racchiusa in un collaudato 3-5-2. In 9 occasioni Pazienza ha schierato i suoi con la difesa a 4, per il resto sempre quella a 3 con due attaccanti. L’intoccabile è Malcore, miglior marcatore stagionale con 8 gol, ma intoccabili lo sono diventati anche i 3 in mezzo al campo.
Ad eccezione del match contro il Crotone, dalla gara di Foggia in poi infatti l’allenatore sanseverese ha sempre proposto il 3-5-2 col centrocampo formato da Tascone e Sainz-Maza come mezzali e Langella in posizione di play. Sempre da quel match dello Zaccheria, Pazienza ha schierato come quinto di centrocampo Achik (tranne a Latina dove partì dalla panchina), altra pedina fondamentale nel suo scacchiere. Capomaggio poi, è senza dubbio l’altro uomo imprescindibile di quest’Audace, col compito di dettare i tempi al centro della difesa. Nota assolutamente positiva è stato anche D’Andrea che è il secondo miglior marcatore della squadra e che, con i suoi 5 centri, è già ad una sola rete dall’eguagliare la sua miglior stagione a livello realizzativo tra i pro. La squadra dunque ha risposto presente, così come anche ci sono i presupposti per restare nelle zone alte e l’appoggio del presidente Grieco. “L’obiettivo è la salvezza, ma voglio scrivere un altro pezzo di storia del club”. Queste le parole pronunciate ad ottobre per il suo Cerignola, una squadra che ha smentito molte aspettative e che ha dimostrato di sapersi misurare tra i professionisti. Un’Audace che vuol continuare a sognare, anche perché con le vertigini ci ha preso gusto e ormai, ha imparato a non temerle più, anzi.
A cura di Antonio Palladino.
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