Audace Cerignola, un primato che sa di storia
Traguardo mai raggiunto prima dai gialloblù nel professionismo.
A volte si dice che i limiti ce li poniamo noi stessi o che esistono solo nella nostra mente. Una frase che aleggia spesso anche nella quotidianità, ma non di certo riconducibile, nel calcio, ad una società quale l’Audace Cerignola che di limiti non vuol sentir parlarne.
Il club di Nicola Grieco sta continuando a raccogliere i frutti di un progetto valido, serio e lungimirante, arrivando a toccare un traguardo mai raggiunto prima ad ora. Il primo posto nel girone C è semplicemente storia.
A livello professionistico, infatti, il Cerignola non aveva mai guardato tutti dall’alto in classifica. La vittoria ottenuta domenica 15 settembre contro il Giugliano ha consegnato ai gialloblù il primato solitario in Lega Pro a quota 10.
È vero, si è ancora alla quarta giornata, ma a volte è anche giusto prendersele certe soddisfazioni. Una società partita da lontano, che fino a poco più di due anni fa era in D e che dopo 85 anni è approdata tra i pro, centrando prima un 5º e poi un 7º posto. Adesso, la gioia ed il forte entusiasmo per questo grande avvio di stagione.
Coriaceo e intelligente: è il Cerignola di Raffaele
Lo 0-0 di sabato 14 tra Catania e Picerno aveva molto probabilmente fatto scappare un sorrisino e qualche pensiero ai tifosi del Cerignola. Già, perché in vista del giorno dopo la vittoria avrebbe significato primato in solitaria. E così è stato. Lo sapevano loro, così come il condottiero gialloblù Giuseppe Raffaele e tutta la sua squadra. Audace, di nome e di fatto. Il Cerignola ha risposto presente e ha regalato una notte da sogno ai propri sostenitori. 3-1 e la rimonta è servita.
Una gara che paradossalmente era più difficile di Avellino. Lì nulla da perdere, al Monterisi invece tutto. La partita col Giugliano aveva dietro sé insidie non indifferenti da un punto di vista mentale, ma la squadra è stata in grado di superare la prova di maturità. È stato un match dai due volti per i pugliesi. Quasi irriconoscibili nel primo tempo, con un Giugliano “indemoniato” e con il pallino del gioco in mano, totalmente diversi nel secondo. Carattere, intelligenza, coriaceità e “cazzimma”: questi alcuni degli ingredienti del cocktail cerignolano visto nella ripresa.
I protagonisti e gli uomini chiave
Dando uno sguardo al tabellino verrebbe da pensare come i nomi di Salvemini, Jallow e Tascone siano risultati quelli decisivi. Ma la rimonta è stata di squadra. Una squadra che ci ha creduto sin dal primo secondo della ripresa, scendendo in campo con la giusta rabbia, cattiveria e convinzione. Oltre ai tre marcatori, Russo è stato uno dei protagonisti con due assist e varie sgroppate sulla sinistra. E ancora, i vari Paolucci, Capomaggio e, soprattutto, Bianchini. L’argentino è stato tra i più in palla a centrocampo, risultando il motore di questo Cerignola sfrontato, intraprendente, propositivo e consapevole dei propri mezzi.
Il 3-5-2 di Raffaele funziona alla perfezione: dal terzetto Gonnelli-Martinelli-Ligi (senza dimenticare Visentin) ai quinti Coccia e Russo, passando per i centrocampisti Tascone, Capomaggio e Paolucci e gli attaccanti Salvemini e Cuppone. Anche se quest’ultimo ne avrà per un bel po’ causa infortunio. Tuttavia, Gagliano e Jallow saranno due valide alternative. L’obiettivo dichiarato non è stato di certo la promozione, ma “cercare di vincere tutte le partite”. Una cosa è certa, però, l’appetito vien mangiando e l’etichetta di matricola è stata ormai abbandonata e messa da parte. Chissà, che questo Cerignola non riesca a tenere il passo di una big sino all’ultimo. Intanto, un’intera piazza sogna ad occhi aperti e non vuol essere svegliata.