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Avellino, 4 allenatori (o forse 5) in un anno solare: 12 mesi senza continuità

Curva Sud Avellino Contestazione

Foto: Mario D'Argenio

24 mesi non proprio trascorsi nel segno della continuità. Biancolino sarà il 4° allenatore (ad interim) sulla panchina dell’Avellino nel giro di due anni. E potrebbe non essere l’ultimo, se la società decidesse di chiamare un nuovo allenatore al posto dell’attuale traghettatore. Braglia e Gautieri i primi della lista di un progetto che evidentemente non ha funzionato. Adesso una soluzione interna, alla ricerca di quella continuità che non c’è mai stata. E di un obiettivo, l’unico e solo davvero ricercato tra il 2020 e il 2022, mai conquistato: la Serie B. Unico appiglio, il tempo, in questo caso amico. Visto che ce n’è tanto ancora a disposizione per recuperare.

Avellino, un anno e mezzo difficile: da Braglia a Gautieri e quella B mai raggiunta

Nel 2020 l’Avellino è una big del campionato. Un’etichetta doverosa, per una delle regine del Girone C di Serie C che aveva deciso di puntare su un allenatore esperto per la categoria: Piero Braglia (ora al Gubbio). Una vita in C, un carisma da vendere e un profilo che nascondeva in sè tutte le caratteristiche dell’uomo giusto al momento giusto. Ed in effetti, alla prima stagione l’ex Cosenza chiude al terzo posto la regular season, a quota 68 punti. Dietro solo ad una inarrestabile Ternana (che di punti ne fece 90) e davanti per differenza reti al Catanzaro.

Ai playoff i campani partono dal primo turno della Fase Nazionale (ottavi di finale), battono il Palermo (che aveva eliminato Teramo e Juve Stabia) e si fermano solo in semifinale contro il Padova. I biancorossi avrebbero poi perso ai rigori con l’Alessandria. Il sogno Serie B sfumato, la delusione profonda. Ma la voglia, mai persa, di lottare. Ripartendo ancora dallo stesso condottiero dell’anno precedente. Nella stagione 2021-2022 la dirigenza avellinese decide di puntare ancora su Braglia.

avellino

L’avventura dura poco. L’allenatore si era seduto sulla panchina dell’Avellino il 13 luglio del 2020 e viene esonerato il 16 febbraio del 2022 dopo la sconfitta per 1-0 contro la Virtus Francavilla. Al suo posto, arriva Carmine Gauteri. Il 52enne originario di Napoli raccoglie un’eredità pesante e una squadra al 4° posto con 45 punti in classifica. La guida fino al termine della stagione e la consolida come 4^ forza del campionato. Il suo contratto, è rinnovabile solo in caso di promozione o raggiungimento della finale playoff. Sogni troppo grandi, forse, per una squadra spesso e volentieri balbettante. Il risultato è un’uscita di scena al secondo turno degli spareggi, per mano del Foggia di Zeman (2-1).

Lo sfogo del presidente D’Agostino

Un giorno dopo la sconfitta contro il Foggia e la conseguente eliminazione dai playoff, il presidente D’Agostino decide di esonerare Gautieri. E in conferenza stampa, il suo sfogo resterà impresso per tanto tempo nella memoria dei tifosi. “Bisogna ripartire, pensavo che ci fossero dei giocatori da Avellino, evidentemente abbiamo sopravvalutato la cosa. Sono stato chiaro e sono stato duro. Stiamo già pensando come resettare e ripartire, con obiettivi diversi”, furono le sue parole in sala stampa. Poi il suro attacco ai calciatori: “Non è una situazione semplice. Ma ritengo che i giocatori non sono degni di giocare per questa maglia. Quindi si ripartirà da zero. 

Avellino dagostino

I numeri di Taurino e il nuovo capitolo Biancolino

Doveva essere la stagione del rilancio. È stata quella delle delusioni e delle dure contestazioni. 8 punti in 8 gare di campionato. La media di un punto a partita e una media da retrocessione. Insomma troppo poco, per regalarsi un’altra possibilità. Un percorso di alti e bassi, iniziato dalla sconfitta di Pescara e culminato poi dal pareggio interno contro la neopromossa Audace Cerignola. Nel mezzo, le vittorie contro Potenza e Messina, ma anche le sconfitte contro Latina e Monopoli. Insomma un’altalena di risultati che aveva già generato scetticismi e malumori all’interno della società. Taurino lascia l’Avellino al 14° posto del Girone C, con soli 8 punti ottenuti, solo 6 gol fatti e 8 subiti. Peggio, in attacco, hanno fatto solo Foggia (4) e Messina (5). Ora un nuovo capitolo della saga. In Irpinia sperano l’ultimo. Martedì 18 ottobre, un nuovo inizio, contro la Viterbese.

A cura di Manuele Nasca