Non è ancora Carnevale, ma qualcuno ad Avellino ha pensato bene di anticipare i festeggiamenti. Se poi in squadra hai uno che di soprannome fa “Batman”, allora il gioco è fatto. Sugli spalti del Partenio Lombardi, in occasione dell’allenamento della squadra agli ordini di Rastelli, un bambino portava il costume del noto supereroe. Batman, appunto, alter ego (forse) di quello che è diventato in pochissimo tempo il suo beniamino: l’attaccante appena arrivato dal Sudtirol. Neanche il tempo di presentarsi, a 26 ore dal suo approdo in Campania, che il centravanti ha messo già in bacheca una doppietta e contribuito a regalare i primi tre punti del 2023 alla sua squadra.
Tenerezza, essenza di cosa voglia trasmettere il calcio. Lo sa bene un piccolo tifoso dell’Avellino che è stato visto sugli spalti del Partenio travestito da Batman. Proprio il personaggio che incarna il soprannome di Michele Marconi. “E’ nato tutto un giorno a Lecce – raccontò in un’intervista l’attaccante – che avevo un capellino di lana per l’inverno che metto tutti i giorni per andare in giro e un mio compagno, mi sembra Mancosu, mi disse “dai portalo in panchina, se fai gol te lo metti”. Caso vuole che era quasi il 90′, ho fatto gol e l’ho messo e da lì è nata questa storia. Poi avevo la maschera di Batman, come tante altre che abbiamo a casa, con cui gioca mio figlio. Un giorno ad Alessandria l’avevo portata in panchina per una promessa e da lì la cosa è diventata virale”. E come un potente supereroe, Marconi una volta messo piede nel suo “regno”, ha subito scagliato i poteri magici.
Magia, appunto. Come quella che a volte solo questo sport può trasmettere. Da Bolzano alla Campania, con tappa intermedia in Toscana. Il viaggio della speranza culminato poi nelle due reti che hanno permesso a Rastelli di ritrovare la vittoria dopo 4 giornate a secco. E pensare, che proprio l’allenatore ex cagliari lo aveva voluto fortemente. Più di Bortolussi, poi finito al Padova dal Novara. Un esordio da ricordare per sempre. Impreziosito, da quel sovrappiù che si chiama “amore”. In un’immagine, in un bambino, travestito da te stesso, in fondo. E allora Marconi può essere doppiamente contento.
L’Avellino non vuole fermarsi dopo la vittoria per 4-2 sul Potenza. E chissà se la soluzione sarebbe adottare la spensieratezza proprio di quel bambino che era presente a guardare i suoi beniamini allenarsi. Intanto l’obiettivo è il 4° posto. Apparentemente molto lontano, visto che i campani occupano l’11^ posizione, ma in realtà non così distante. Sono solo 5 infatti i punti che separano i biancoverdi dal Foggia allenato da Fabio Gallo. Nel mezzo ci sono Latina (33), Giugliano (34), Picerno (35), Audace Cerignola (35), Monopoli (36), Juve Stabia (36) e Foggia (38), appunto. Non un’impresa facile, ma nemmeno una missione impossibile. Soprattutto ora che Rastelli può contare sul suo nuovo bomber.
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