Avellino, dalla contestazione al sold out nel segno di Rastelli
Dall’ingresso con un quarto d’ora di ritardo in segno di protesta alla Curva Sud gremita in ogni ordine di posto. Dalla contestazione nei confronti della proprietà al sold out al “Partenio-Lombardi”. Dalla squadra respinta dai tifosi alla festa con i supporter dopo il pareggio in rimonta (2-2) contro il Catanzaro. Massimo Rastelli si è ripreso l’Avellino e lo ha rivoltato come un calzino. Nella testa ancor prima che nei risultati. Quattro punti in due partite trasmettendo quella mentalità battagliera che lo ha sempre contraddistinto sia da giocatore sia da allenatore.
Rastelli, il discorso all’intervallo
L’Avellino è andato al riposo sotto di due gol: Sounas al 4′, Biasci al 9′, Catanzaro avanti 2-0. Una volta rientrati negli spogliatoi Rastelli non ha fatto una piega, si è travestito da Al Pacino in “Ogni maledetta domenica” e ha detto alla squadra : “Restiamo in partita, non prendiamo il terzo gol e proviamo a riaprirla. Vi assicuro che se riusciamo ad accorciare le distanze, la partita la riprendiamo”. Detto, fatto. Gambale al 60′, Kanoute all’80’, 2-2.
Rastelli, lo strip-tease e la caduta evitata dal vice Rossi
Dopo il gol di Gambale, Rastelli ha buttato via la giacca ed è rimasto in camicia iniziando a seguire da bordocampo le avanzate dei suoi come se fosse una sorta di ala destra aggiunta. Quando Kanoute, che aveva mandato in campo da pochi minuti ha pareggiato è esploso di gioia come tutto lo stadio. Gli è mancato il piede d’appoggio e ha rischiato di cadere e farsi male: a tenerlo in piedi, con riflessi felini, il suo vice Dario Rossi. Poco male perché è rimasto integro fisicamente per un finale mozzafiato.
Rastelli, la cena che pagherà Illanes e la pizza che offrirà al raccattapalle
Nel finale spazio a Pane e… pizza. Pane, inteso come il portiere dell’Avellino, che ha parato un rigore al 95′ a Iemmello elevando l’Avellino a seconda squadra che in 12 giornate è riuscita a fermare il Catanzaro. Ironia della sorte, l’altra a strappare un pareggio all’undici allenato da Vivarini era stata l’Audace Cerignola che sempre con un pari, quello contro l’Avellino, aveva causato l’esonero di Taurino e il ritorno di Rastelli.
Bravo il portiere dell’Avellino a intuire l’angolo di battuta, sfrontato un giovane raccattapalle che ha tirato un pallone in direzione del dischetto dove Iemmello aveva piazzato il pallone distraendolo per qualche istante.
A fine gara Rastelli ci ha scherzato su: “Gli pagherò una pizza”. Poco male perché l’allenatore si rifarà con una cena: “Illanes la pagherà per l’ingenuità commessa allargando il braccio e causando il penalty e con lui pagherà pure Gambale, che ha sciupato un contropiede peccando di egoismo”. Qualcosa è cambiato, l’Avellino è tornato a fare l’Avellino. Da Rastelli a Rastelli, il tempo sembra essersi fermato e che dopo aver riavvolto il nastro sia ripartito da dove si era fermato.
A cura di Marco Festa