L’Avellino riparte da Giorgio Perinetti. Il neo-responsabile dell’area tecnica del club biancoverde è stato ufficialmente presentato questo pomeriggio. Al suo fianco il presidente Angelo Antonio D’Agostino, osservato da una delle sedie in prima fila della sala conferenze dall’amministratore unico della IDC Giovanni D’Agostino dove si sono accomodati altri due volti nuovi nello staff dirigenziale: Luigi Condò e Pierfrancesco Strano, rispettivamente scelti per ricoprire i ruoli di direttore sportivo e responsabile dell’area scouting. Al tavolo c’era, invece, anche l’allenatore Massimo Rastelli, confermato come nelle attese.
Il primo a parlare è stato il presidente Angelo Antonio D’Agostino: “Ci ritroviamo dopo 54 giorni. Abbiamo deciso di riflettere a fondo per non prendere decisioni affrettate o dettate dalla rabbia. Siamo rimasti tutti delusi dalla scorsa stagione, ma cerchiamo di ripartire col piede giusto. Sono successe tante cose in queste settimane. L’arrivo di Salvini è stato seguito dall’arrivo di Salvini e dalla sua decisione di non firmare. Ha fatto le sue valutazioni, credo sia stimolato da un’avventura meno impegnativa di quella che avrebbe dovuto affrontare rispetto a quella che avrebbe vissuto ad Avellino. Non si può obbligare nessuno a rimanere o ad accettare”.
Capitolo stadio: “Abbiamo ritenuto non opportuno partecipare al bando per la gestione e il bene è tornato al Comune, ma sono certo che troveremo un accordo per allenarci oltre che per giocare al Partenio-Lombardi”.
Il rapporto coi tifosi delusi: “Ci sono stati momenti di sconforto, ma semmai dovessi mollare lo farò solo dopo aver vinto. Per riconquistarli servono i risultati”.
Il budget: “Non verrà ridotto. Sarà parametrato alle necessità del direttore Perinetti e del suo staff ma, ovviamente, ogni entrata dovrà essere anticipata da un’uscita”.
La parola è poi passata a Giorgio Perinetti: “Ringrazio la proprietà per avermi dato questa opportunità. Il presidente ha voglia di conquistare quello che non è riuscito a ottenere fino a oggi mettendo a confronto investimenti e risultati. Ho avuto anche altre offerte, in Italia e una in particolare dall’estero, ma l’Avellino mi ha intrigato. Mi ha intrigato perché mi riporta a lavorare in un club che si rivede nel territorio e mi riavvicina al territorio. Il 17 marzo 2023 è scomparsa una persona a me molto cara, che ha visto in me sempre una persona che potesse lavorare nel calcio, ed era Carlo Mupo, ex attaccante dell’Avellino. I ricordi di Napoli mi riportano chiaramente ad Avellino e allo splendido comportamento dei tifosi avellinesi nel corso di quel drammatico derby nel quale perse la vita Sergio Ercolano“.
“Quello contemporaneo è un calcio difficile, un mondo difficile, così come lo è il girone in cui militeremo. Ci sono tante squadre che vogliono vincere, un po’ come in Serie B ed è inutile promettere Posso garantire solo il massimo impegno, il mio e quello dei miei collaboratori Luigi Condò e Pierfrancesco Strano, senza dimenticare Mario Aiello che farà parte dell’area scouting. Non c’è proprietà, non c’è società, che possa vincere o compiere imprese da sole. C’è bisogno che l’ambiente si stringa attorno a noi, con la consapevolezza che si può criticare, si può essere in disaccordo, dai tifosi alla stampa. Ci vuole equilibrio, come in tutte le cose. Basta parlare di passato, il passato deve essere utile a costruire un futuro e a creare nuove soddisfazioni”.
Avanti con Rastelli: “Sono felice di aver trovato un allenatore del suo calibro. Si è chiarito con la proprietà. Della clausola di rinnovo automatico in caso di esonero non abbiamo neppure parlato. Il contratto non è cambiato di una virgola. Più che un chiarimento si è risolto un equivoco, abbiamo chiarito una parola per parte. Lavoreremo in sinergia per il bene dell’Avellino e per costruire qualcosa di importante. Abbiamo alle spalle una stagione ricca di delusioni, di prestazioni non all’altezza, di gravi infortuni come quello di Russo. Il clima è andato sempre peggiorando, ha tolto serenità a tutti, ma non sono io a dover parlare di passato. Il passato deve essere utile solo per capire come andare avanti. Ambizione è la parola chiave”.
Il mercato: “Partiamo da una base di 29 giocatori. Saremo molto chiari con i calciatori, c’è chi rimarrà e chi non rimarrà. Deve esserci un grande feeling con loro, ma non ci può essere un disequilibrio, in tutte le cose. Perché siamo professionisti”.
Particolarmente atteso l’intervento di Rastelli: “Voglio innanzitutto chiedere scusa ai tifosi perché la seconda parte di stagione è stata molto al di sotto delle aspettative ed è stato un grande dispiacere per me, che ero arrivato con tanto entusiasmo e tanta ambizione. Ho avuto modo di parlare con la proprietà dopo due mesi, dopo giorni di silenzio che avevano alzato un po’ di barriere. Siamo riusciti a smussare alcune cose, al termine di un periodo di riflessione. Non mi andava di andar via da Avellino con la coda tra le gambe, da sconfitto, e soprattutto con certe sconfitte negli occhi dei tifosi. Ci tenevo a dire questo, perché il pubblico di Avellino non meritava certe prestazioni e sono pronto a confrontarmi anche con loro. Non ho mai pensato di dimettermi e mai mi dimetterò. Ci sarà maggiore trasparenza sugli acciacchi in modo da condividere il quadro generale con tutti”.
Il modulo: “Ripartiremo da una difesa a quattro e centrocampo a tre. Poi davanti vediamo quello che riusciamo a prendere sul mercato, potremo sbizzarrirci tra 4-3-1-2, 4-3-2-1 e 4-3-3. Dipenderà dal mercato che riusciremo a fare”.
Marco Festa
Situazione complicata per la squadra toscana, alle prese con una classifica deficitaria e molti problemi…
Una vita tra campi da calcio e risate in famiglia. Leonetti racconta Vito, un bomber…
Le parole del ds gialloblù a La Casa di C - Talk tra aneddoti, rendimento…
Errore madornale da parte del direttore di gara. Incredule le squadre in campo In campo,…
Il Pescara lancia un messaggio forte e chiaro alle inseguitrici: quattro gol al Milan Futuro…
Rinnovo di contratto in casa Carpi: Forapani sarà biancorosso fino al 2027. Prolungamento contrattuale per…