“Ho contattato Brocchi, ma il primo allenatore da cui sono andato è stato Massimo Rastelli”. Così alla vigilia della gara in trasferta contro la Virtus Francavilla, il direttore sportivo dell’Avellino Vincenzo De Vito. Il dirigente si presentato di fronte a microfoni e taccuini per fare il punto della situazione dopo l’esonero di Roberto Taurino e la scelta di puntare sull’allenatore con cui, sempre con l’Avellino, aveva conquistato la Serie B nel 2013 e sfiorato la Serie A nel 2015.
“Non accetto ricatti e non ne faccio. La politica non mi interessa, io faccio il direttore sportivo. Si sono proposti degli allenatori di Serie B. Sono andato a casa di Rastelli per chiedergli se lui se la sentiva di tornare per portare insieme l’Avellino dove tutti vogliamo che arrivi” ha aggiunto De Vito ricostruendo il braccio di ferro con la proprietà e confermando che si sarebbe dimesso qualora non fosse avallata la sua scelta di puntare su Rastelli.
De Vito è finito nel mirino della critica per la rosa allestita: “Non mi sottraggo alle mie responsabilità. L’Avellino ha 8 punti, a oggi sto dimostrando di essere scarso, ma non mi interessa quello che si dice di me in giro anche se sono in forte difficoltà. È un momento duro, è stato sgradevole dover salutare Taurino. Me ne assumo la responsabilità, ma non scappo come un topo. D’Agostino ha parlato di budget illimitato? Per me è come se dovessimo salire sulla cima di Montevergine. Potevo scegliere l’elicottero, la Ferrari o di andare a piedi. Mi sono sentito in dovere di seguire un modus operandi, una strategia, una linea, che potesse abbinare la salvaguardia dei bilanci ai risultati. Siamo solo alla nona giornata. Il tempo dirà se ho scelto bene o male. Il presidente mi ha dato un’unica indicazione, quella di costruire una squadra per andare in Serie B”.
“Se dovessi tornare ad Avellino lo farei solo per finire il lavoro. Per portare l’Avellino in Serie A” aveva dichiarato lo scorso 8 settembre a “Il Mattino” Massimo Rastelli. De Vito sa bene di giocarsi tutto al pari dell’allenatore, ma che è necessario procedere per gradi: “Abbiamo il compito di valutare, osservare e prendere atto, man mano, del da farsi. Siamo forti di una proprietà fuori categoria e se ci sarà bisogno di procedere a degli innesti sono certo che non si tirerà indietro. La squadra non ha comunque, finora, espresso appieno il suo potenziale. Non è una questione di moduli, non è il momento di pensare oltre alla situazione attuale. Bisogna procedere un passo per volta. C’è da tirarci fuori dai bassifondi della classifica, in primis. La finestra di mercato di gennaio e quella della prossima estate saranno gli step successivi”.
A cura di Marco Festa
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