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Avellino, con il Foggia è l’ora della verità: vincere per uscire dal limbo e non sprofondare

L’Avellino deve cambiare marcia: più facile a dirsi che a farsi ma i numeri parlano da soli. Otto giornate alla fine del campionato, cinque punti di vantaggio sulla zona playout e uno di ritardo da quella playoff. Quattro sconfitte consecutive da cancellare approfittando delle tre giornate casalinghe di fila che il calendario offre con il turno infrasettimanale in “trasferta” contro il Giugliano: il derby dopo la sfida con il Foggia e prima di quella con il Picerno. I partenopei giocano, infatti, da inizio stagione le proprie gare casalinghe al “Partenio-Lombardi”. In sinergia con il club biancoverde il Giugliano ha deciso di permettere ai tifosi irpini di poter accedere in Curva Sud e in Tribuna Montevergine, di fianco ai propri sostenitori. Uno spot per il calcio. Un modo per ricambiare l’ospitalità e aumentare l’incasso del match in programma mercoledì 15 marzo alle 18.

Avellino, il Foggia un girone dopo: dalla speranza alla crisi

Guai, però, a guardare più avanti della prossima partita. All’andata finì 1-1. Rastelli inanellò il terzo risultato utile consecutivo dal suo ritorno in biancoverde al posto dell’esonerato Taurino. Risultato positivo in una serata da dimenticare per gli incidenti dentro e fuori dal campo allo “Zaccheria”. Prima, durante e dopo il posticipo della dodicesima giornata del girone C di Serie C. Trasferta vietata ai tifosi pugliesi. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 7 novembre 2022. Un girone dopo il Foggia, passato da Boscaglia a Gallo e da Gallo a Somma, è terzo in condominio con il Pescara. L’Avellino tredicesimo con il Taranto, con 13 punti di ritardo dai rossoneri. Dieci gol incassati nelle ultime quattro giornate, due soli fatti, contestato. Enzo De Vito si appresta a lasciare l’incarico di direttore sportivo dal prossimo 30 giugno. I biancoverdi vivono l’ennesimo momento delicato in una stagione con tante delusioni e poche gioie.

Fotografia di Andrea Guido Sanseverino

Avellino-Foggia, dopo l’eliminazione dai playoff è di nuovo gara spartiacque

Una corsa a ostacoli iniziata proprio in seguito all’eliminazione dal secondo turno dei playoff della scorsa stagione per mano del Foggia, allora guidato da Zeman. Quel 4 maggio 2022 è coinciso con un momento di rottura. Il presidente D’Agostino ordinò la rifondazione del gruppo. Una discontinuità ha creato non pochi affanni sin dal principio di un’annata, diventata subito in salita tra porte girevoli di mercato. La razionalizzazione delle spese e degli acquisti non è stata accompagnata dai risultati sul campo. Non è basato puntare sul fattore motivazionale dei tanti giovani arrivati. In una piazza che ha voglia di tornare protagonista la pazienza si è presto esaurita. Non resta che blindare la salvezza e tentare di gettare le basi per un futuro ambizioso, ma a partire da subito.

Foto: Mario D’Argenio

Avellino, il mantra di Rastelli: “Partita importante, ma lo sono tutte”

Alla vigilia della sfida Rastelli non ha nascosto di essere consapevole dell’importanza della prossima partita. Pur predicando calma e massima attenzione: “Quella contro il Foggia è una partita importante come lo sono tutte. Lo è ancor di più anche il periodo negativo che stiamo vivendo. Ai ragazzi ho detto di ripartire dal primo tempo di Catanzaro, cercando di limitare gli errori che ultimamente stiamo pagando a caro prezzo. Affrontiamo un’ottima squadra, che ha fatto una bella scalata, una grande rimonta, ha ottime individualità e sta bene. Il Foggia concede poco e ha giocatori di esperienza che possono risolvere la partita con una giocata”.

Forte di un contratto sino al 30 giugno 2024 l’allenatore sarà il punto fermo da cui l’Avellino ripartirà, a meno di clamorosi disastri sportivi. Da scongiurare sul campo dove i ballottaggi partono dai moduli (confermare il 3-5-2 o tornare al 4-3-3) per arrivare al campo. Aya è recuperato, ma a meno di colpi di scena si accomoderà in panchina. Tounkara tornerà a essere convocato dopo l’esclusione per motivi disciplinari che lo ha tagliato fuori dai giochi al “Ceravolo”. Trotta scalpita per una maglia da titolare. Russo potrebbe agire sia largo a destra nel 3-5-2 sia ai lati di Marconi con Trotta. Ora più che mai, però, gli assetti tattici lasciano il tempo che trovano. C’è ancora una volta il Foggia davanti all’ennesimo bivio che si para davanti all’Avellino. Prendere la strada giusta è cruciale per ritrovarsi sempre più dentro il tunnel della crisi. Da scongiurare per evitare l’ennesima rivoluzione che graverebbe sulle casse del club e metterebbe a repentaglio tre anni di investimenti.

A cura del corrispondente Marco Festa

Redazione

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