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Avellino, Juary si commuove in diretta: “La salvezza con questa maglia come la Coppa Campioni”

Juary non ce la fa e si commuove. Il programma “Zona Verde” gli ha fatto proprio un bel regalo durate l”intervista a distanza, facendogli rivedere alcune immagini di quando indossava la maglia dell’Avellino: “Non volevo piangere, ma sono veramente emozionato – ha spiegato – il legame con Avellino è nato così, in maniera spontanea. Mai avrei immaginato che sarebbe stato possibile amare in questo modo un popolo, un paese, una città. Giocare con questa maglia è stata una cosa impressionante, sembra oggi. Grazie a dio il calcio mi ha fatto vincere tanto, ma la cosa più bella che mi ha dato è stata proprio la salvezza con l’Avellino nel 1980. E’ stata importante come vincere la Coppa dei Campioni. Ho imparato cosa vuol dire l’amore, cosa vuol dire voler bene alla gente“.

Le lacrime di Juary

Jury-Avellino, che storia!

Cresciuto nel Santos, squadra con cui ottenne la convocazione con il Brasile per la Copa America del 1979, arrivò all’Avellino del presidente Antonio Sibilia nel 1980 in occasione della riapertura delle frontiere. Con i suoi gol, fondamentali per la salvezza del club nel 1980, con il suo carattere solare e, soprattutto, con le sue famose esultanze note come “la danza della bandierina“, Juary divenne ben presto l’idolo di tutta Avellino. Proprio nella sua gara di esordio (4-1 al Catania in Coppa Italia) segnò quello che ha sempre definito il gol più bello della sua carriera.

Juary con il capitano dell’Avellino Di Somma

Juary, dall’Inter alla vittoria della Champions

Dopo due anni conditi da 34 presenze e 13 gol, passò all‘Inter, dove restò solo una stagione. Poi, proprio quando sembrava in fase calante, nel 1989 vinse la Coppa dei Campioni con il Porto segnando il gol decisivo nella finale vinta contro il Bayern Monaco. Una gioia grandissima. Ma non più grande della salvezza con il suo Avellino.