All’Avellino serviva Pazienza. Ne hanno avuta tanta i tifosi, che nella scorsa stagione hanno visto i biancoverdi disputare un campionato anonimo. L’ha invocata l’allenatore dopo il successo per 2-1 il Monterosi Tuscia dell’ex Roberto Taurino: “Non dobbiamo andare sotto, c’è tempo per segnare”. Dopo un avvio di campionato con due sconfitte, costato l’esonero a Massimo Rastelli, l’Avellino ha iniziato a muovere la classifica fino a balzare al terzo posto nel girone C di Serie C a cinque punti dalla Juve Stabia capolista e a due lunghezze dal Benevento.
Tredici gol fatti, tre subiti; otto partite, sei vittorie, un pareggio e una sconfitta. Tra campionato e coppa Italia di Serie C l’Avellino ha svoltato con Michele Pazienza in panchina. Appena arrivato, l’allenatore pugliese ha cambiato modulo passando dal 4-3-1-2 al 3-5-2 ma oltre i benefici in termini di equilibrio e risultati che il nuovo sistema di gioco ha contribuito a garantire è cambiata soprattutto il modo di giocare e la mentalità dei calciatori.
I musi lunghi hanno lasciato posto ai sorrisi, i lanci lunghi a un gioco palla a terra che ha esaltato la qualità dei singoli nel contesto di un collettivo che ha trovato in Sgarbi il suo uomo copertina. Con i due assist offerti a Marconi e Gori, l’attaccante bolzanino prestato all’Avellino dal Napoli ha aggiornato il suo score a cinque gol e altrettanti servizi vincenti.
Contro il Monterosi a essere determinante è stato, però, sopra tutti, proprio Pazienza. L’Avellino è andato al riposo sotto di un gol (Vano al 43′). Pazienza non ha perso la calma e con due cambi ha posto le basi per il successo in rimonta. Dentro Casarini e Gori per Sannipoli e Ricciardi, fuori gli esterni per un centrocampista e un attaccante con il concomitante arretramento di Armellino in difesa, avanzamento di Cancellotti sulla fascia destra e dirottamento di Sgarbi sull’out mancino: il miglior marcatore della squadra schierato come quinto di centrocampo.
Così la difesa del Monterosi ha perso punti di riferimento, Sgarbi, diventato grazie al suo rendimento un osservato speciale, è finalmente entrato in partita. Ha pennellato sulla testa di Marconi il pallone per l’1-1 e nel finale ha concesso il bis permettendo a Gori di raddoppiare. Non basta? Dopo gli ingressi di Tito e D’Angelo, Sgarbi era intanto diventato quinto di centrocampo a destra. Lo spogliatoio in pugno. L’Avellino rivoltato come un calzino: nel match e in generale.
A fine gara la squadra ha festeggiato sotto la Curva Sud gremita in ogni ordine di posto. Il sindaco Festa ha deciso di firmare un’ordinanza in deroga per l’aumento di mille posti, prima della partita, nonostante il parere negativo dei Vigili del Fuoco all’aumento della capienza. Si respira, di nuovo, grande entusiasmo in città e in provincia. La cura Pazienza funziona e gli applausi scrocianti tra cui è uscito sono il coronamento di un inizio super. Mercoledì 25 ottobre (ore 18:30) secondo appuntamento casalingo consecutivo. Sfida da ex per Pazienza contro il “suo” Cerignola. L’Avellino proverà a non fermarsi per regalarsi e regalare la quarta vittoria di fila.
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