Arrivato in punta di piedi, Michele Pazienza è riuscito immediatamente a invertire la rotta di un Avellino costruito per vincere ma partito malissimo nel girone C di Serie C. Sconfitta casalinga all’esordio contro il Latina (0-2), ko in trasferta contro la Juve Stabia (1-0) e la panchina di Massimo Rastelli è saltata.
Il direttore dell’area tecnica Giorgio Perinetti e il presidente Angelo Antonio D’Agostino hanno scelto di puntare sull’ex allenatore dell’Audace Cerignola per l’operazione riscatto. Se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, i numeri e le prestazioni fanno pensare che la scelta sia stata giusta e che Pazienza possa realizzare un capolavoro.
Appena arrivato Pazienza ha cambiato modulo: dal 4-3-1-2 al 3-5-2 per dare maggior equilibrio a una squadra che sbandava paurosamente in fase di non possesso. Il pari a reti inviolate al debutto sulla panchina biancoverde contro il Foggia è stato un brodino ristoratore. A prescindere dal risultato si sono visti i primi timidi segnali di miglioramento grazie anche al ritorno a disposizione di Rigione, squalificato nelle prime due giornate, e all’impiego dal primo minuto di Armellino. Una gruppo non libero mentalmente, schiacciato dal peso delle legittime aspettative, ma con le distanze più corte tra i reparti, che ha finanche sciupato la palla per vincere al 94′: clamorosa la chance a tu per tu con Nobile fallita da Patierno.
Contro il Sorrento è arrivato il gol che mancava dal 15 marzo. A realizzarlo capitan Tito. In piena trance agonistica Pazienza è stato allontanato dal campo rimediando la sua terza espulsione in carriera da allenatore. L’ultima volta, ironia della sorte, gli era capitato di saltare Avellino-Audace Cerignola.
Col Monopoli l’Avellino di Pazienza è definitivamente esploso. Pressing alto, una condizione fisica palesemente migliorata, le sorprese Varela mezzala e Sgarbi in attacco determinanti per incrementare la pericolosità offensiva. Proprio Sgarbi, cresciuto nelle giovanili del Napoli, ha stappato la partita con un tiro a giro alla Insigne. Scrollata da dosso l’ansia da prestazione l’Avellino ha dilagato. Patierno si è sbloccato realizzando una doppietta, Armellino ha segnato il suo primo gol in biancoverde: un gol in quattro partite, quattro gol in sedici minuti.
La metamorfosi targata Pazienza è passata anche dalla porta di Ghidotti, in crescita dopo un errore all’esordio contro il Latina, mantenuta inviolata per tre partite di fila. Non un dettaglio dato che l’Avellino non chiudeva una partita senza subire almeno un gol dal 23 gennaio. Particolari, dettagli, che lasciano intendere che la strada imboccata può essere finalmente quella giusta. Non resta che confermarsi a partire da domenica prossima (ore 14) in trasferta contro il Messina.
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