Avellino, Perinetti: “Siamo attrezzati per competere per la promozione”
L’Avellino, guidato da Pazienza, nell’ultimo mese ha cambiato marcia e lo si può notare, oltre che dalla classifica (terzo posto a 6 punti dalla Juve Stabia, capolista), anche dal rendimento nelle ultime cinque giornate. La squadra biancoverde risulta essere la migliore per stato di forma, anche grazie a un ritrovato Cosimo Patierno. L’attaccante ex Virtus Francavilla ha infatti segnato ben 6 gol nelle ultime cinque giornate, le quali, sommate con le precedenti, diventano 8. Il direttore tecnico Giorgio Perinetti ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, dove ha parlato anche del suo Avellino.
Avellino, Perinetti: “Pazienza ha qualità importanti”
Di seguito, le dichiarazioni di Perinetti sulla sua squadra: “L‘Avellino è attrezzato per competere per la promozione, ma il girone C è infernale. Bisognerà misurarsi con carattere fino all’ultimo. Pazienza ha qualità importanti ed è capace anche della crescita individuale dei calciatori. Deve smussare qualche spigolosità caratteriale ma ha un futuro, secondo me, di spessore.” Mentre sulla Serie C: “Ho ritrovato un livello tecnico più alto anche perché i calciatori esclusi dalla Serie A piena di stranieri si ricollocano inevitabilmente in B e C. I molti campi sintetici, poi, favoriscono l’intensità del gioco che è cambiato notevolmente rispetto a pochi anni fa”.
“Il problema delle risorse è fondamentale”
Il direttore tecnico biancoverde si è espresso anche sull’attuale format della Serie C: “Un rompicapo. I playoff allargati alimentano molte illusioni. I club tendono a rafforzarsi anche se c’è un posto su 28… alla fine. Ma sono state eliminate quelle pericolose zone cuscinetto che rischiano di minare la regolarità dei campionati quando un obiettivo non è più contendibile.” Sull’ipotesi del passaggio a un girone unico ridotto: “Una riduzione poco conciliabile con l’attuale realtà. Non basterà il semiprofessionismo a compensarla. Il problema delle risorse è fondamentale. Ma anche l’utilizzo che se ne fa diventa dirimente. Altrimenti non basteranno mai, anche se dovessimo ridurre di molto le società professionistiche“.