L’Avellino ha dato il via al Rastelli bis: “Come sette anni fa il mio slogan resta ‘dobbiamo far scoppiare il pallone’. Faccio fatica a trovarne uno migliore”. Questo pomeriggio l’allenatore dei biancoverdi è stato presentato dopo la vittoria all’esordio in trasferta a Francavilla Fontana contro la Virtus: “Se ho accettato è perché penso ci siano le condizioni per poter fare bene. Non nascondo di provare una sensazione particolare” ha esordito Rastelli in conferenza stampa.
L’occasione è stata propizia anche per ricostruire le ore che hanno preceduto il suo ritorno in Irpinia. I primi contatti dopo il pari interno (1-1) con l’Audace Cerignola: “Il direttore sportivo De Vito mi ha chiamato nella tarda serata di sabato 15 settembre, ma dormivo quasi e gli ho detto di risentirci la mattina seguente. Mi ha chiesto la disponibilità di fare il mio nome alla società. La sua telefonata ha smosso le acque. Successivamente c’è stato un colloquio con il presidente, che ha detto le parole che volevo sentire. Dentro di me si è acceso un fuoco, mi sono preso qualche ora di riflessione per capire se avevo le motivazioni giuste per affrontare una sfida importante e difficile. Ho richiamato il presidente e De Vito, ho detto loro che ero pronto a tornare e a trattare. Enzo si è catapultato a casa. Speravo, un giorno, di poter tornare lavorare con lui. Ha riferito alla proprietà le mie idee, le mie richieste e ho aspettato di essere convocato. Quando è accaduto è diventato tutto pressoché una formalità. Ed eccomi qui”.
La priorità è risollevarsi dai bassifondi della classifica, ma dopo averla sfiorata nel 2015, Rastelli non sarebbe tornato se non per “completare il lavoro” come aveva spiegato non più tardi dello scorso 8 settembre dalle colonne de “Il Mattino”: “C’è la stessa visione con la società. C’è un pensiero comune e insieme, da sabato scorso, abbiamo intrapreso un percorso a lungo termine. Sappiamo dove questo cammino deve portarci, ma adesso occorre concentraci sul presente. C’è da fare i conti con una classifica deficitaria, dobbiamo consolidare una crescita graduale attraverso i risultati. La Serie A è ciò che desideriamo raggiungere, ma ora non dobbiamo fare voli pindarici. L’obiettivo è vincere la prossima partita. Gara dopo gara”.
A precedere l’inizio della conferenza stampa, l’intervento del presidente Angelo Antonio D’Agostino: “Chiedo scusa a tutti. Sono qui per assumermi la responsabilità degli errori commessi e per provare a ripararli. Si è palesata l’esigenza di cambiare in corsa. Le cose non sono andate come avevamo messo in preventivo, proviamo a porre rimedio. Mi auguro che la scelta sia stata presa in tempo per dare nuova forza e credibilità alla nostra convinzione di aver allestito una squadra competitiva. Questo è un punto di ripartenza. Adesso c’è bisogno di aprire una nuova pagina. I risultati finora ci hanno dato torto. Inutile girarci intorno. Mi dispiace che la mia conferenza stampa precedente sia stata criticata così aspramente, ma io sono un sognatore e ho parlato da sognatore. Di sognare nessuno me lo può impedire”.
A cura di Marco Festa
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