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La Serie C francese, i 4mila euro di stipendio e il Mondiale: la storia di Azzedine Ounahi, il numero otto che ha incantato il mondo

Numero otto sulla schiena e la capacità di trovarsi in ogni zona del campo nel momento del bisogno. In quanti durante il cammino del Marocco al Mondiale in Qatar hanno posato almeno per qualche secondo gli occhi sul quel giocatore? Azzedine Ounahi per le strade di Casablanca ci è nato, cresciuto e dato i primi calci ad un pallone di cuoio. Chissà come avrebbe reagito se qualcuno gli avesse detto che avrebbe trascinato la sua nazionale, il suo Marocco, ad un passo dalla finale dei Mondiali contro Lionel Messi. I Mondiali regalano sempre storie da raccontare. E quella di Ounahi non fa eccezioni. Dalle strade di Casablanca alla Serie C francese, arrivando in semifinale proprio contro la Francia campione del mondo. Forse neanche i sogni avrebbero disegnato una serata del genere. E Azzedine è stato uno dei protagonisti principali.

Da Casablanca alla Francia

Casablanca, aprile del 2000. Il calore del sole primaverile avvolge le strade della città. Non era un giorno come gli altri, uno dei calciatori che scriveranno la storia del Marocco con un pallone tra i piedi quel calore lo aveva percepito per la prima volta nella sua vita. Che quel ragazzo però avesse un legame speciale con la palla si venne a sapere soltanto qualche anno dopo. Quando giocava con gli amici per le strade di Casablanca, faceva la differenza. Così in città si accorsero di lui, e il Raja Club Athletic di Casablanca decise di offrirgli una maglia per la quale giocare. Il panorama cambiava, lui restava il solito. Dinamismo e qualità. Gli ingredienti erano quelli, e dal Raja Club Azzedine passò all’accademia Mohammed VI. C’era la necessità di prendersi cura delle potenzialità di questo ragazzino lavorando sulle prospettive che il campo rifletteva. Giocata dopo giocata. Passavano i giorni e Azzedine Ounahi sembrava sempre più pronto a scrivere un altro capitolo. In Europa. E infatti saltò su un aereo. Direzione? Francia. Che il sogno abbia inizio.

Strasburgo e la Serie C in Francia

Sì, la Francia. La stessa nazione che anni dopo avrebbe affrontato in una delle partite più importanti della sua carriera, se non la più importante. Finestre sul futuro. Azzedine Ounahi ancora non lo sapeva e forse faticava anche ad immaginarselo. Silenzio e lavoro. Corsa abbinata al talento. Era il 2018 quando il centrocampista cominciò a giocare con la maglia dello Strasburgo. In quel momento Kylian Mbappé si apprestava ad incamminarsi sul sentiero che lo avrebbe portato a vincere il primo Mondiale. Nel frattempo, Ounahi passava dal settore giovanile dello Strasburgo alla seconda squadra del club. Poi nell’Avranches. Il campionato? Terza serie francese, Serie C. Il pensiero del Mondiale con il Marocco era un’utopia e i sogni che aveva portato nel suo bagaglio da Casablanca cominciavano ad affievolirsi. L’unica luce ad illuminare il suo percorso era quella della passione. E Azzedine Ounahi non si scoraggiò. Furono 32 le presenze che collezionò nella terza serie. La chiamata dell’Angers non tardò ad arrivare. I suoi sogni non erano sbagliati.

La semifinale e i 4mila euro di stipendio con l’Angers

Ligue 1. In poco tempo Azzedine Ounahi aveva rimescolato le carte in tavola. Gioca e stupisce. Lega il centrocampo del club in ogni situazione. Quel ragazzo è ovunque e non intende fermarsi. Nel gennaio del 2022 arriva la chiamata del Marocco. L’esordio con la sua nazionale. I sogni non si erano infranti. Il suo percorso dalla Serie C alla Ligue 1 era parte del processo di crescita. Adesso quelle speranze si erano riaccese. Gli occhi della Salernitana, prima della cavalcata fino alla semifinale erano su di lui, con l’idea di portarlo a Salerno già a gennaio. E nel Mondiale in Qatar ha dimostrato al mondo il suo timbro sul campo, guadagnandosi gli elogi di Luis Enrique dopo il match vinto contro la Spagna. Sempre in silenzio. I Mondiali regalano sempre storie, dicevamo. Senza eccezioni. Anche se Ounahi in effetti un’eccezione, nel match contro la Francia, lo era. Tra gli stipendi milionari di Mbappé o Griezmann, lui probabilmente era quello con lo stipendio più basso. 4mila euro al mese con l’Angers. Ma non importa. Quando cresci per le strade di Casablanca e puoi portare il Marocco sul tetto del mondo questo dato passa in secondo piano. Così come successe nel 2018, quando Mbappé alzava al cielo la Coppa in Russia, e Azzedine Ounahi giocava in Terza serie francese. Palla al piede e speranze. Neanche i sogni avrebbero disegnato una serata del genere.

A cura di Jacopo Morelli

Redazione

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