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Baldini show: “Io qui come un padre. A Palermo una volta presi tante parolacce …”

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Ecco Silvio Baldini. Il nuovo allenatore del Crotone si presenterà in conferenza stampa ai suoi nuovi tifosi, alle ore 10. Originario di Massa Carrara (Toscana) ha firmato un contratto valido fino al 30 giugno 2024. A lui il difficile compito di far risalire in classifica i rossoblù, al momento settimi nel girone C di Serie C. “A Palermo schierai Soleri esterno e nello pogliatoio non so quante parolacce ho preso. Schiererò anche qui giocatori fuori ruolo a volte, sappiatelo in anticipo”. Mai banale l’allenatore ex rosanero, che ha raccontato aneddoti e spiegato il suo credo calcistico: “Quello che conta, tanto, è l’atteggiamento”.

Credit: Crotone FC

Crotone, le parole di Baldini

10.11 – Il primo a parlare è stato il presidente Giovanni Vrenna: “Buongiorno, ci rivediamo dopo 20 giorni, chiuso il mercato. Intanto ringraziamo mister Zauli per l’anno insieme. Come società però abbiamo dovuto prendere una decisione in base ai risultati. La scelta è ricaduta su Baldini. Lo conosco da 20 anni e già 20 anni fa volevo portarlo a Crotone ma non c’era stata la possibilità”.

Baldini: “Il calcio è espressione di emozioni, per noi saranno 11 finali”

10.12 – Prende la parola Baldini: Per me il calcio è un’espressione di emozioni. Tramite queste posso ottenere risultati importanti. In questa piazza si è legati ai risultati, tutti sperano che io abbia la bacchetta magica. Io dico: ‘Lo spero’, ma il percorso che io scelgo è sempre quello più difficile. Se uno crede ai risultati, poi arrivano. Se i miei giocatori vogliono fare qualcosa di importante nella loro carriera, devono imparare a fare le cose con il cuore. Non ho paura a metterci la faccia, sono convinto che arriveremo all’obiettivo se ci sarà sinergia tra noi. Aspettarsi molto non vuol dire volere prestazioni ma risultati. Io ci metto la faccia e so che il percorso sarà difficile, ma sono convinto che arriveremo all’obbiettivo”.

Credit: Crotone FC

10.19 – Il calcio secondo l’allenatore di Massa Carrara: “La libertà ha molti significati. Un uomo è libero quando è trasparente e non si nasconde. Bisogna affrontare i pericoli con onestà. L’ambiente del calcio è pieno di superficialità e ipocrisia, dove conta soltanto l’aspetto economico. Io ho molti difetti, e avere rapporto con me è molto complicato, ma ho sempre avuto rispetto per le persone con le quali ho avuto a che fare. So di poter guardare sempre a testa alta“.

10.24 – Obiettivi e ambizioni, Baldini ha le idee chiarissime: “Saranno 11 finali, ma il problema di fondo è l’atteggiamento. Quando si fa questo mestiere bisogna avere la soddisfazione di aver realizzato il proprio sogno da bambino. Se uno nella vita fa quello che gli piace con il cuore vuol dire che è una persona realizzata. Non devono venir fuori gli egoismi di chi non gioca o di chi potrebbe trovarsi fuori ruolo“.

“Giocherà chi lotta e suda di più, vorrei essere un padre per i miei giocatori”

10.25 – “Un piccolo esempio senza nasconderci. Ci siamo confrontati sulla rosa e le caratteristiche dei giocatori con il presidente. Io a volte ho messo attaccanti sugli esterni, come quando allenavo l’Empoli e siamo arrivati in serie A, un giornalista mi chiese una volta come mi sarei salvato in serie A con tutti quegli attaccanti. Non è questione di ruoli ma di mentalità. Se tutti si adattano alla squadra i risultati arrivano a prescindere. In questo percorso ci saranno difficoltà e i giocatori devono capire che la squadra è più importante del singolo. Io voglio essere trasparente e dire le cose con il cuore, per il bene del Crotone“.

credit: Crotone FC

10.32 – Baldini ha poi proseguito: “Non ci sono gerarchie, la gerarchia è il campo. Chi lotta e suda di più gioca. Bisogna dimostrare di essere giocatori esperti e bravi. Sono qui perché credo in certi valori, e i miei valori sono le emozioni. Credo nell’amicizia, per me loro non sono i presidenti ma voglio considerarli come amici. Prima viene l’uomo e poi il resto. Bisogna adattarsi per il bene della squadra senza stravolgere nulla. Io voglio aiutare questi ragazzi senza fare il comandante o inventarmi regole. Nel dialogo ci si aiuta, basta essere sinceri tra noi. Non vengo qui per dire farò dei risultati, ma credo che se ragioniamo come dico io con cuore e testa possiamo ribaltare il percorso. Ma non perché sono più bravo di zauli, ma perché io provo a fare qualcosa di diverso a livello emotivo, e la mia età magari può aiutarmi. Io non insegno calcio, cerco di essere utile comportandomi come potrebbe fare un padre. Se io rispetto pretendo rispetto, se non me lo dai me lo prendo. Per questo a volte passo come una persona particolare…”

“Con questa società sentivo di avere un debito”

10.42 – Aneddoti e ironia. Tipico dei toscani. Tipico di Silvio Baldini che in conferenza stampa si lascia andare in uno show: “Io ho una passione di Pitagora e lo so di essere nella sua città. Quando facevo il liceo avevo un prof talmente innamorato del suo mestiere, che il compito non ce lo faceva fare quando avevamo due ore con lui la mattina. Ma lo facevamo il pomeriggio perché lui la mattina voleva insegnarci. Quindi lo pagavamo per farlo il pomeriggio. Quando diventai allenatore lo incontrai un giorno al supermercato, ci salutammo e mi disse ‘buongiorno, ora che fa questo lavoro lo sa che la matematica le è molto utile?’ Lei gioca dentro una figura geometrica? In mezzo al campo non si raddoppia ma si scala per provare a diminuire lo spazio intorno alla palla. Detto così può mettere in difficoltà ma ragionando ci si arriva. Per me il calcio è diventato non più cercare un mezzo per emergere. Il calcio mi deve aiutare a cercare chi sono io. Sono stato 6 anni senza allenare perché capivo che in quel momento della mia vita non avevo ancora trovato quello che desideravo. In quei 6 anni di solitudine ho dato un senso alla mia vita“.

Baldini: “Mi emozionano i gol, voglio una squadra corta”

10.47 – Baldini ha poi proseguito: “Conosco bene la società, sono 20 anni ormai. Una volta fui invitato a pranzo alla loro discarica e mi sembrava un giardino. Era nato un feeling, e già ero stato contattato dal padre. Dovetti rifiutare perché avevo già un accordo con il Catania anche se non potevo dirlo. Mi sentivo quasi in debito con questa società. Quando ci sono questi percorsi io mi ci fiondo. Sono uno del popolo che gioisce in base alla felicità degli altri”. Sugli obiettivi ha poi detto: “Credo che vi aspettate da me grandi risultati. Non vengo qui per mettermi un paracadute sul futuro. Devo dimostrare sapendo che ho la società dalla mia parte. Abbiamo una squadra che sa che se facciamo bene avremo un futuro migliore. Così siamo costretti a dare tutto ciò che abbiamo”.

credit foto: Crotone FC

“Non vogliamo dare la possibilità agli avversari di ragionare”

10.55 – Baldini conclude poi fornendo indicazioni su quello che sarà (o potrebbe essere) il suo modo di fare calcio nel club calabrese: “Io parto sempre dal principio. Quando vedo il calcio voglio emozionarmi e cosa mi emoziona? I gol. Se una squadra esprime un certo stile di gioco e crea occasioni da gol ti viene voglia di guardarla. Se invece una squadra cerca di portare solo densità in campo per vincere con un episodio mi annoio. Voglio emozionarmi sapendo che se anche gioco con il Real Madrid posso emozionarmi cogliendo soddisfazioni inaspettate, anche sapendo di aver già perso. Per me prendere 8 gol o 1 è uguale. Il calcio è un’espressione di gioia in cui il coraggio viene premiato. Solo chi attacca e prova a sconfiggere l’avversario dimostra coraggio di voler vincere. Bisogna essere concentrati sul tempo e sullo spazio. Equilibrati. Non dare la possibilità alla squadra avversaria di ragionare. Per fare tutto questo ci vorrà del tempo certo, ma se riusciamo a entrare dentro al cuore dei giocatori il loro cuore aiuterà la loro testa“.