Manca sempre meno al ritorno della semifinale dei playoff del Palermo contro la FeralpiSalò. In città l’entusiasmo che circonda la squadra è alle stelle. Una passione che ha accompagnato i rosanero lungo tutto il cammino di questa fase finale di Serie C. Il sogno della promozione in Serie B è sempre più vicino. Per la sfida contro la squadra di Stefano Vecchi il Barbera va verso un nuovo record. Oltre 32mila i tagliandi venduti. All’andata è finita 3-0 per gli uomini di Baldini. Ora il ritorno, che lo stesso Baldini aveva definito come una finale. Un concetto ribadito dall’allenatore nella conferenza stampa pre partita.
Uno dei dati più importanti di questo Palermo è la sua capacità di fare gol nel giro di pochi minuti. Nei playoff per quattro volte ha realizzato due reti nell’arco di 10 minuti: “Questa squadra ha capito che deve giocare per la prestazione e non per il risultato. Bisogna rimanere concentrati, lucidi e fare le cose con una certa logica”. La cosa più importante: “Avere delle idee“. Un concetto importante che l’allenatore ha spiegato con una metafora: “Se io ti do una mela a te e tu ne dai una a me, abbiamo sempre una mela per uno. Se io ti do un’idea a te e te una a me, noi abbiamo due idee. Quindi quando si va in campo bisogna avere le idee per capire come risolvere la situazione. Poi oltre a questo ci si mette il cuore, la passione. Ma senza idee diventa difficile ottenere il massimo“.
Un commento sulla partita che dovrà affrontare il Palermo: “Ogni volta che termina una partita dico che non è mai finita. Non mi sono mai rilassato e non ho mai fatto rilassare la squadra. A maggior ragione domani perché siamo a un passo dalla finale. Preferisco sapere che gli avversari non avranno nulla da perdere e che faranno la loro partita. Dalla nostra prospettiva se ci metteremo sempre la stessa applicazione e fame, tre gol di vantaggio sono tanti. Se ti rilassi può accadere di tutto, ma noi stiamo lavorando come se avessimo perso a Salò. I ragazzi li vedo concentrati, attenti e sanno che giocare davanti a 35mila in questa categoria non capita tutti i giorni. Abbiamo il compito di dare delle soddisfazioni a questa gente“.
Palermo che ha sempre giocato in casa il ritorno: “Ho sempre detto ai ragazzi che il destino è dalla nostra parte. Il sorteggio l’ha dimostrato. Giocare in casa al Barbera è un grande vantaggio. Ma la storia insegna che il vantaggio può trasformarsi. Dobbiamo restare concentrati fino alla fine. Abbiamo lavorato come se fossimo noi a dover ribaltare il risultato e avere la stessa testa avuta all’andata. Dobbiamo pensare solo che abbiamo 35mila persone che ci spingeranno e che saranno da gratificare con una grande prestazione“. Il commento sull’approccio alla gara: “Quello che farò la FeralpiSalò non lo so dire. Può presentarsi con qualsiasi modulo e voglia. A me interessa che noi affronteremo questo match non cullandoci. Ci saranno 35mila tifosi. Dobbiamo fare sognare la gente che ci sostiene. Perché con le nostre prestazioni possiamo far sentire loro che il sogno si sta avverando“.
Baldini ha poi parlato del concetto di “gestire” i giocatori: “Dipende sempre cosa si intende per gestire. A Salò avevamo un giorno in meno di riposo, ma poi abbiamo fatto una grande prestazione. Questo è un torneo e non un campionato. La forza interiore che si ha fa superare la fatica. Vedere l’obiettivo vicino ti fa andare oltre la fatica. I ragazzi si curano bene e stanno attenti a tutti i particolari, dal riposto all’alimentazione. I tempi di recupero per loro si sono abbreviati. Sono pronti a rinunciare a qualsiasi cosa per conquistare l’obiettivo.
Sulle condizioni di Accardi e Floriano: “Dovremo gestirli. Verranno in panchina e siamo fiduciosi di recuperarli. Per il prosieguo questo torneo sono giocatori importanti. Speriamo di non doverli utilizzare domani sera“. Potrebbe toccare a Soleri dal primo minuto: “Sono valutazioni che sto facendo, senza essere preso dall’emotività. Capire chi può fare meglio“. Al posti di Lancini: “Giocheranno o Perrotta o Somma“. Sulle diffide: “Sicuramente è un pensiero che ho. Se la partita si metterà bene farò delle valutazioni a riguardo”.
Palermo che all’inizio del torneo era considerato come la mina vagante. Ora, invece, per molti è la favorita: “Io non mi sono mai posto cosa pensassero gli altri. Io mi sono posto degli obiettivi. Il primo era cosa potessi fare per migliorare il Palermo. E il lavoro era la risposta. Un lavoro che fosse consono a quanto dovevano fare sul campo. Bisogna dare gli strumenti giusti per potersi esprimere i giocatori al meglio. E’ come dare a uno studente dei libri idonei o meno idonei all’esame che deve fare. Prima c’era che ci dava per morti, ora altri anche per scaramanzia ci danno per vincitori al 90%, sperando invece nel contrario. Io non mi faccio condizionare da questi pettegolezzi, se no porterei ai miei giocatori stupidaggini e superficialità. Preferisco leggere pensieri scritti che hanno fatto la storia e che ti possono aiutare a trovare te stesso. Pensieri che ti aiutano a estraniarti da momenti di difficoltà. Cerco di essere sempre focalizzato sull’obiettivo”.
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