Silvio Baldini e il ritorno a Palermo: contesti diversi, ma stessa voglia
Chissà Silvio Baldini come immaginava il suo Natale fino a qualche giorno fa. Sembrava la prima festività da disoccupato, da trascorrere con la moglie Paola e i figli Valentina, Mattia e Niccolò. Invece il Natale 2021 di Silvio Baldini è diverso, pronto a tornare in corsa visto che tra lunedì 27 dicembre arriverà a Palermo per iniziare l’avventura sulla panchina rosanero.
La lite con Zamparini e l’esonero
Il 25 dicembre tra pensieri tattici e valige da fare, cariche di ambizioni e di…ricordi. Sì perché sarà un Baldini 2.0 a Palermo: corsi e ricorsi storici, diciotto anni dopo la prima esperienza in rosanero conclusa il 26 gennaio 2004. “Il presidente fa prima a dire all’allenatore che non lo vuole, dire cazzate non serve a nulla e crea solo malumore” disse Baldini dopo la sconfitta per 2-0 al Barbera contro la Salernitana trascinata da Bogdani, rispondendo a Maurizio Zamparini che nei giorni precedenti aveva criticato la squadra.
Lo stesso patron rosanero – che aveva fatto firmare a Baldini un triennale da un milione di euro a stagione – non perse tempo dopo il ko: allenatore esonerato, nonostante la squadra fosse al terzo posto in Serie B in piena lotta promozione, e arrivo di Francesco Guidolin. Il resto è storia, il via della scalata del Palermo verso il ritorno in Serie A dopo 31 anni.
La nuova realtà rosanero
Sono passati 18 anni, ma Silvio Baldini è sempre lo stesso: vulcanico, istintivo, diretto. Ritroverà una città e una squadra, invece, diverse. E forse solo una nuova proprietà (oltre a un amico come Renzo Castagnini, direttore sportivo del Palermo) poteva convincere Baldini a tornare in Sicilia. Stavolta l’obiettivo non è la Serie A come nel 2004, ma il ritorno in Serie B che farebbe scattare il rinnovo automatico per l’allenatore. Non ci saranno Luca Toni, Eugenio Corini e Daniele Di Donato (scherzo del destino, colui che oggi allena il Latina “fatale” per Filippi), ma Francesco De Rose, Gregorio Luperini e Matteo Brunori. Scenari diversi, ma la stessa voglia di far esplodere di gioia il Barbera.
A cura di Giovanni Mazzola