L’opera adesso è completa. Il Palermo è in Serie B e Silvio Baldini ha concluso nel migliore dei modi quel percorso di cui i giocatori dovevano innamorarsi. L’allenatore è stato l’artefice di una cavalcata entusiasmante, tutta a tinte rosanero. Il primo a credere nella promozione anche nei momenti più difficili della stagione. “Possiamo vincere i playoff anche arrivando decimi in classifica” diceva mesi fa. Frasi che sembravano utopia, ma alla fine tutto è diventato realtà.
Baldini è entrato nel cuore dei giocatori e dei tifosi (che gli hanno dedicato lo striscione “grande percorso, uomo vero, mr. Baldini il nostro condottiero”) a piccole dosi. Una rivoluzione iniziata il 24 dicembre 2021 con tantissimi fatti e poche parole. Queste, però, sempre ben spese davanti ai microfoni dove non è mai risultato banale. “I miei giocatori sono degli eroi” raccontava dopo la vittoria in semifinale playoff contro la Feralpisalò. E quel gruppo di giocatori è diventato il suo gruppo.
La promozione in Serie B con il Palermo è probabilmente il traguardo più bello della carriera di Silvio Baldini. Non il più prestigioso – vista la promozione in Serie A con l’Empoli nel 2002 – ma il più affascinante per il percorso. Già perché l’allenatore sapeva di avere un conto in sospeso con Palermo dopo quell’addio burrascoso nel 2004 per un battibecco con l’allora presidente Maurizio Zamparini.
“Nei 18 anni in cui sono andato a Santa Rosalia ho sempre pensato che sarei tornato ad allenare nel Palermo – aveva raccontato – Credo nel destino e nella fede. Se dopo 18 anni sono ancora qua è merito di Santa Rosalia che sa di cosa parlavo nei 20 minuti in cui restavo lì”.
Santa Rosalia (e destino) da una parte, lavoro (fisico e mentale) dall’altro. Baldini ha cambiato il Palermo a partire dal modulo: addio 3-4-2-1, spazio al 4-2-3-1. Uno schieramento che ha favorito il boom di Matteo Brunori. La metamorfosi dell’italobrasiliano è avvenuta proprio con il nuovo allenatore. Non solo lui, ma tutti i giocatori sono cresciuti esponenzialmente. Prima ancora che nelle capacità, nella fiducia nei propri mezzi.
E da qui la cavalcata trionfale, fatta da 17 risultati utili consecutivi, sei vittorie di fila lontano dal Barbera e una striscia aperta di 24 partite sempre a segno. E, infine, la Serie B. Il tassello mancante nel capolavoro di Silvio nella “sua” Palermo.
A cura di Giovanni Mazzola
Credit foto in evidenza: Palermo Calcio – Tullio Puglia
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