Bari, Antenucci a caccia dei 200 gol: primo ostacolo, la sfida da ex al Catania
Quattro reti da gennaio a settembre, 10 negli ultimi quattro mesi. Bastano questi numeri per sintetizzare il nuovo Mirco Antenucci a Bari, quello che ha chiuso il 2021 da protagonista e trascinatore e si candida come uomo-copertina anche per il 2022. “In questo momento è il leader del Bari. Con giocatori così, è più facile per un allenatore gestire il gruppo” era stata l‘investitura di Mignani dopo il 2-0 al Potenza dello scorso 22 dicembre. Un mese dopo, Antenucci e il Bari si preparano a tornare in campo. Lo faranno domenica 23 gennaio alle 17.30 al San Nicola contro il Catania, un altro capitolo nella storia dell’attaccante classe 1984.
Bari, Antenucci e il passato: i numeri a Catania
Il nastro si riavvolge. Estate 2007. Il Catania acquista Antenucci dal Giulianova, in C, elo gira in prestito al Venezia. Un anno di esperienza per tornare in Sicilia nel 2008, con esordio il 31 agosto contro il Genoa. Quella prima volta a Catania, però, non va secondo le attese: a Gennaio, con 4 presenze all’attivo, il ventiquattrenne di Termoli viene girato in prestito a Pisa e Ascoli. In bianconero vive la stagione più prolifica della sua carriera: 24 gol in 40 presenze, che valgono il pass per il ritorno a Catania a luglio del 2010. Altro giro, altra corsa: dopo un avvio promettente, con gol decisivo su calcio di rigore nella vittoria sul Parma, Antenucci prepara di nuovo le valigie. Gennaio 2011, addio all’isola per un anno e mezzo a Torino, sponda granata. Ad agosto del 2012 l’ultimo ritorno in Sicilia: per il tempo di scendere in campo nell’ultimo quarto d’ora di Roma-Catania, finita 2-2 all’Olimpico: fine corsa, con 24 presenze ufficiali e 3 reti, due delle quali in Coppa Italia contro Varese e Brescia.
Bari (ora) è casa
Alle pendici dell’Etna Antenucci non ha trovato quella che a Bari è diventata una keyword: stabilità. Da agosto del 2019 ad oggi sono 88 le partite, con 48 gol e 12 assist. Ma la strada non è stata delle più semplici, soprattutto nella scorsa estate. Dopo un primo semestre di 2021 nei marosi della classifica e del fallimento playoff del Bari, Antenucci si è rimesso in discussione. Prima ha accettato di spalmare il suo ingaggio su due stagioni, prolungando il contratto con il Bari fino al 2023. Poi ha accettato di non essere un titolare inamovibile. “Se in panchina ci va lui, possono andarci tutti” ha ribadito Mignani al gruppo. E il lupo di Roccavivara si è ripreso spazio. A suon di giocate e gol. Da fine ottobre ad oggi sono 8 in 9 partite. Per un totale di 10 centri stagionali.
Oggi Antenucci è l’uomo copertina di una squadra che si è impadronita del primo posto del girone C di Serie C e non vuole mollare. A 37 anni è tornato a correre come un ragazzino. E a segnare, come fatto a qualunque latitudine: dalle reti inglesi con la maglia del Leeds al trono di capocannoniere in B con l’Ascoli, dal Torino alla Ternana fino alle 17 reti in due stagioni di A con la Spal. Sono 199 in totale. Rischiavano di essere 200 ma Antenucci ha deciso di cedere il rigore del possibile 2-0 contro il Potenza a D’Errico. E ora lo cercherà contro il suo passato.