Un tempo di gioco che vale una lezione: in cattedra c’è il Bari, sempre più capolista del girone C di Serie C. Al banco, da allievo molto brillante, si siede la Turris, che risponde a tutti i quesiti fino all’intervallo poi cede di fronte alla forza d’urto della squadra di Mignani. E la sfida del San Nicola, che opponeva la miglior difesa del campionato, quella del Bari, al miglior attacco, quello campano, finisce con sei reti: 4-2 che vale l’allungo in vetta per Botta e compagni, ora a +6 sul Catanzaro secondo. E che perdono lo scettro di difesa più efficace, agganciando proprio la Turris come attacco più prolifico del girone.
“All’intervallo ho detto di stare tranquilli, di giocarsela e di tirare le somme alla fine perché può succedere di andare sotto” rivela Mignani a fine partita. E si gode una versione inedita del suo Bari: quello che in campionato, prima della sfida contro la Turris, non era mai andato sotto nel punteggio e non aveva mai preso gol nel primo tempo. Combo realizzata nel diluvio del San Nicola, con Giannone e Leonetti (gol dell’ex, senza esultanza in segno di rispetto) che avevano portato avanti gli ospiti, con il gol di Cheddira che era valso la parità solo per 15 minuti. A quel punto l’allenatore biancorosso ha fatto ricorso all’arma in più a sua disposizione. Quella panchina lunga che, come spiegato all’alba della stagione dal ds Ciro Polito, “deve far paura a tutti gli avversari”. Detto, fatto. Con una sola mossa, almeno all’apparenza. “I subentrati? Vogliono entrare e dare un contributo importante, non è merito mio – è la riflessione di Mignani – avere una rosa di questo genere ti porta ad avere il dispiacere nel lasciare in panchina qualcuno”.
Fuori Simeri, dentro Marras. L’ex Livorno si apre a destra e con Botta fa il vuoto. Concetto che si applica in 13 secondi: quelli che bastano per spedire in porta D’Errico. Proprio l’ex capitano del Monza firma il secondo capitolo del pomeriggio: si intitola “cooperativa del gol“. Il Bari ha mandato in rete ben 9 interpreti, come nessuno nel raggruppamento. Il primo centro di D’Errico aumenta la truppa. Nella quale Scavone ha ormai un ruolo di primo piano: match winner una settimana prima contro il Monopoli, ha avuto il compito di trasformare in rete i tre legni pizzicati e colpiti in sequenza da Cheddira, Marras e Botta. Terzo gol stagionale per il centrocampista, passato da esubero in estate a certezza. Pratica chiusa da Terranova, difensore goleador già al secondo centro: colonna davanti a Frattali, veleno nell’area avversaria. Tutto da incorniciare? Sì ma solo perché proprio Terranova e Frattali evitano il possibile 3-3 di Tascone, con tap-in area piccola.
La sensazione, con un San Nicola inzuppato per la pioggia ma in piedi per tributare la standing ovation alla squadra al fischio finale, è che questo Bari si sia ripreso Bari: e non solo per la classifica, che recita quota 20 punti dopo 8 turni e +6 sul secondo posto, quanto per il furore agonistico e la qualità del gruppo di Mignani. Una nota stonata c’è: l’infortunio di Scavone alla mezz’ora del secondo tempo. “Credo un problema alla caviglia – dirà Mignai – valuteremo nei prossimi giorni. Avevo paura fosse al ginocchio”.
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