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Bari, Di Cesare: “Smettere? Fa paura ma ci penso spesso”

Quando si parla di Bari, uno dei giocatori che viene in mente è Valerio Di Cesare. Trascinatore in campo e fuori, soprattutto nel periodo del suo infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dai campi per diverso tempo. Sempre pronto ad esultare dalla tribuna e dare parole di sostegno ai propri compagni. Leader di un Bari che con una cavalcata impressionante ha saputo riprendersi la Serie B. Di Cesare racconta le sue emozioni nell’intervista con Gianluca Di Marzio: dalla promozione al rapporto con i tifosi fino al suo ruolo da capitano e il futuro.

Di Cesare: “Tornato a Bari come scommessa. La B è meritata”

Valerio Di Cesare e Bari, per il capitano si tratta ormai di un legame indissolubile, come confermato durante la diretta: La mia prima esperienza qui in B mi ha lasciato tanto. Non volevo andarmene quando mi chiamò il Parma, mi convinse il mio procuratore”. Gli amori, si sa, fanno giri immensi e poi ritornano. Per Di Cesare è tornato nel momento del fallimento e la ripartenza dalla D, risalente alla stagione 2018/19: “Ho voluto accettare questa scommessa per riportare il Bari in B. Dopo quattro anni posso dire di esserci riuscito”. Dal ritorno nel 2018 alla cavalcata verso la promozione: “Una stagione dura e lunga. Siamo stati bravi tutti, perché ogni settimana affrontavamo squadre agguerrite. Ancora non siamo consci di quello che abbiamo fatto, non ce lo aspettavamo di vincere il campionato in anticipo”.

I meriti per il traguardo raggiunto dal Bari vanno suddivisi e anche Di Cesare lo riconosce: “Il direttore ha costruito una squadra davvero forte e mi ha colpito come ha saputo gestire il gruppo nei momenti positivi e in quelli negativi”. Elogi da parte del capitano anche per Mignani: “Bravo a tenerci sempre sul pezzo e a lavorare in una piazza che trasmette tanta pressione”. Poi un pensiero per il presidente De Laurentiis: “Ora non so, c’è la questione delle due società col Napoli, ma ha dimostrato di tenerci tantissimo e i tifosi possono stare tranquilli”. Una promozione con una dedica speciale per Di Cesare: Ho pensato subito a mio papà, che è venuto a mancare quattro anni fa. Ha fatto di tutto per me, mi seguiva sempre e non mi ha mai fatto mancare nulla”.

Di Cesare: “Mi piace fare gli scherzi. Antenucci è straordinario”

In una squadra oltre alle qualità individuali, è importante anche fare gruppo. Per capirlo è bastato un messaggio arrivato durante l’intervista da parte del compagno di reparto Terranova: ‘Sei scarso’. Di Cesare, scoppiato a ridere, non ha esitato a rispondere: “Ha paura. No scherzo, è un grande difensore”. Piccoli gesti, ma che da fuori fanno capire tanto. “Mi chiamano pagliaccio in spogliatoio. Mi piace fare gli scherzi e soprattutto a Terranova perché è molto permaloso. Ci divertiamo con poco”

Un altro legame forte è quello con Antenucci: “Ho cercato di convincere Mirco a venire a Bari in una cena estiva, ma poi è stata brava la società. Gli dissi che sarebbe diventato un idolo”. I due hanno giocato insieme al Torino e si sono poi ritrovati in biancorosso: “E’ un ragazzo straordinario. Con lui parliamo di tutto. Un giocatore fortissimo e che forse ha raccolto meno di quello che meritava”

Di Cesare: “Futuro? Vedremo, non ho ancora parlato con la società”

A Bari Di Cesare è arrivato a 162 presenze. Da nessuna parte in carriera ne aveva collezionato un numero così alto: “Non mi aspettavo di farne così tante”. Un legame, quello con la piazza, che perdura nonostante le critiche dello scorso anno: “L’anno scorso abbiamo sbagliato la stagione, io e Mirco siamo stati quelli più criticati”. Basta poco per far cancellare gli episodi negativi: “Il calcio è così, è bastata questa stagione per cambiare tutto”. Una piazza calda e passionale, quella di Bari, che per Di Cesare deve arrivare in alto: Merita la A, in C non si fanno 22 mila spettatori per caso. Giocare al San Nicola è uno spettacolo

L’arrivo in D, la promozione in B e ora è lecito anche parlare di futuro: “Non ho ancora parlato con la società a riguardo. Penso a finire la stagione poi vedremo. Smettere? Fa paura ma ci penso spesso. Di Cesare, però, un sogno per chiudere la carriera lo ha: “Terminare con il campionato di B”. Quasi 39 anni, ma ancora la voglia di un ragazzino: Mi sento bene a livello fisico e l’amore per questo sport mi spinge a giocare ancora. Il tutto agevolato dal fatto che in Italia a parer mio il livello si è abbassato tanto rispetto a qualche anno fa”. Guardando oltre alla carriera da calciatore, Di Cesare non ha dubbi: “Non penso farò il procuratore. Vorrei fare il direttore perché mi piace seguire le partite e seguire i giovani”. In chiusura Di Cesare saluta e ringrazia, lasciando un invito ai tifosi: “Ci vediamo domenica per festeggiare questo campionato straordinario”. 

Redazione

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