Non è un campanello d’allarme ma un dato che si ripete solo per la seconda volta in stagione nel girone C della Serie C 2021/22. Il Bari non vince due partite di fila. Una sommatoria accumulata tra l’1-2 del San Nicola contro il Messina e lo 0-0 del Veneziani. Dal pareggio nel derby di sabato contro il Monopoli, oltre al +7 sulla nuova coppia di seconde classificate formata da Avellino e Catanzaro, spiccano piccoli segnali dati dall’allenatore Michele Mignani. Attraverso le scelte sul campo e le dichiarazioni al fischio finale.
Un punto in due partite. Parziale che il Bari aveva già totalizzato in stagione: era successo tra il 20 e il 24 ottobre 2020. 1-1 al San Nicola contro il Foggia, ko per 3-0 (il primo in campionato) a Francavilla Fontana contro la Virtus. Allora, però alla sconfitta contro la squadra di Taurino aveva fatto seguito il 2-1 nello scontro diretto con il Catanzaro. Vittoria che aveva allontanato ogni scricchiolìo dallo spogliatoio biancorosso. Facile pensare, allora, che le parole di Mignani nel post partita (“Nel complesso abbiamo fatto una buona gara ma siamo rammaricati per non aver vinto”) abbiano l’intenzione di spronare alcuni degli elementi di maggiore qualità in squadra. Su tutti, Andrea D’Errico. Spedito in panchina a Monopoli, l’ex Monza non ha inciso nei 12 minuti – recupero incluso – avuti a disposizione. “Il ragazzo non ha inciso perché non è entrato come avrebbe dovuto – le parole di Mignani sul suo conto – forse si aspettava di giocare dall’inizio ma io sono l’allenatore e ho la libertà di scegliere chi far giocare. L’ho inserito l’ultimo quarto d’ora e lui aveva il dovere di metterci tutto l’impegno possibile”.
Allargando il raggio al 2022 sul campo, i numeri del Bari dimostrano una lieve ma percettibile flessione. Otto punti in cinque partite, media di 1.60/gara, contro il 2.2 a partita fatto registrare nei primi 20 turni. Proporzioni differenti, momenti diversi. Non è però un caso che questi dati siano maturati in concomitanza con l’assenza per infortunio di Ruben Botta: andato ko contro il Catania, il 10 è il giocatore che catalizza la manovra offensiva. Tolto Botta, la luce sulla trequarti è diventata intermittente.
La prova di maturità è dietro l’angolo: martedì si torna in campo e per Terranova e compagni (che a Monopoli si sono confermati miglior difesa del raggruppamento fuori casa) l’appuntamento è ancora in trasferta, contro la Turris. Proprio il calendario di qui a metà marzo offre la sensazione di poter rappresentare il fattore decisivo. Mettendo allo specchio quello dei biancorossi e dei diretti inseguitori, si scopre che dopo Torre del Greco il Bari avrà due sfide casalinghe di fila contro Campobasso e Picerno per poi chiudere febbraio nel derby di Foggia. Il 5 marzo al San Nicola arriva la Virtus Francavilla, il 13 sarà invece sfida al passato contro Vivarini a Catanzaro. Proprio i calabresi, quattro successi di fila alle spalle, avranno nell’ordine Paganese in casa, Taranto e Potenza in trasferta e Latina in casa. Il big match contro il Bari sarà preceduto dalla trasferta di Monopoli. L’Avellino sarà invece ospite martedì della Virtus Francavilla, poi avrà Fidelis Andria in casa, Latina in trasferta e Catania al Partenio-Lombardi. A marzo ecco il derby con la Paganese e il big match contro il Palermo. Sei partite, un mese, 18 punti. Potenziale snodo per guardare negli occhi la vetta.
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