Dal 21 agosto 2021 al 27 marzo 2022. Poco più di otto mesi per riscrivere la storia. Quella del Bari di Michele Mignani, passato in 250 giorni dallo status di “cantiere aperto” a quello di capolista dall’inizio (o quasi) fino ad oggi del girone C di Serie C. Nel mezzo, la Fidelis Andria. Primo avversario stagionale dei biancorossi, capace di passare per 1-0 al San Nicola a pochi giorni dal ripescaggio tra i pro nell’esordio in Coppa Italia di Serie C. E prossimo avversario domenica, nel derby che potrebbe valere la matematica certezza della promozione in B.
Frattali in porta. Belli, Sabbione, Di Cesare e Mazzotta in difesa. Maita, Bianco e D’Errico a centrocampo. Scavone trequartista dietro Antenucci e Simeri. Il primo Bari 2021/22 era sceso in campo con questa formazione. Nei subentranti ecco Marras, Botta e Cheddira. Quella squadra era però all’alba dell’ultimo atto della rivoluzione tecnica firmata Ciro Polito. Di lì a 10 giorni Sabbione sarebbe passato al Pordenone, in difesa sarebbero arrivati Pucino, Terranova, Gigliotti e Ricci mentre a centrocampo ci sarebbe stato l’innesto di Mallamo, seguito da Paponi in attacco. Al San Nicola decise un rigore trasformato da Bubas e quell’esordio si consumò in un silenzio assordante: quello che formano 2407 spettatori (di cui 148 ospiti) in una cattedrale da 60mila posti.
Nove giorni dopo quel 21 agosto, il Bari avviò il suo cammino in campionato. Con un pareggio: 1-1 a Potenza, con Salvemini che rispose al vantaggio di Scavone. Momento del click, in cui tutto è diventato biancorosso. Nelle successive otto giornate, con le chiavi del cantiere in mano a Mignani, ecco sette vittorie e un solo pareggio, con gli acuti contro Catania, Monopoli e Turris a impreziosire il tutto. Il 20 ottobre ecco la prima tappa da ricordare: 20.431 spettatori sugli spalti per il derby contro il Foggia di Zeman, terminato 1-1. Pareggio seguito dal ko di Francavilla, il primo in campionato. Al quale il Bari ha saputo reagire con il 2-1 al Catanzaro.
Ritratto di una squadra che sin qui non ha perso uno scontro diretto. Apripista a un ultimo bimestre di 2021 con tante gioie, un altro ko (a Castellammare di Stabia) e un primato in tasca: l’avversario più vicino ai biancorossi in classifica dopo 20 giornate restava il Monopoli, distante 7 punti. Il manifesto di quella squadra? Il 3-0 di Andria, datato 21 novembre. Soli tre mesi per dare evidente riscontro di una rivoluzione in atto.
La lunga sosta natalizia, dettata dal Covid, non ha aiutato il Bari: che ai nastri di ripartenza del girone C di Serie C si è presentato meno lucido della prima parte. Pareggio contro il Catania, vittorie esterne senza brillare a Pagani e contro il Monterosi. Poi due stop casalinghi in 13 giorni: prima contro il Messina, poi contro il Campobasso, intervallati dai quattro punti tra Monopoli e Torre del Greco. Il 19 febbraio tutti in ritiro: “Ci ritroveremo” garantì Polito a +4 sul secondo posto. Detto, fatto. Poco più di un mese dopo il Bari è pronto a toccare con mano la promozione in B. Merito di 16 punti nelle ultime sei gare: en-plein contro Picerno, Virtus Francavilla, Catanzaro, Juve Stabia e Vibonese, 2-2 a Foggia. E +10 sul Catanzaro secondo. Lo champagne ora è in frigo. Potrebbe essere stappato domenica 27 marzo, in caso di vittoria e mancato successo del Catanzaro a Castellammare di Stabia. Di fronte ci sarà ancora la Fidelis Andria. Ma quei 2407 spettatori e quell’esordio in Coppa Italia sembrano una sfumatura, compresa in un cerchio che si può chiudere.
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