Il derby del San Nicola tra Bari e Foggia si chiude sull’1-1 davanti a un pubblico da Serie A, con 20.431 spettatori sugli spalti nonostante il divieto di trasferta per i tifosi ospiti. Maita chiama, Ferrante risponde. Un gol per parte, un punto a testa nella decima giornata del girone C di Serie C. Partita intensa, con tanto agonismo, un rigore chiesto dal Bari nel primo tempo e risultato che, occasioni alla mano, risulta giusto. A vincere alla fine è la cornice, che arricchisce un quadro e risulta un autentico spot per la C.
A spezzare gli equilibri dopo un primo tempo equilibrato e i brividi generati per i portieri avversari da Ferrante e Marras era stato Mattia Maita. A secco dal 13 marzo (gol alla Ternana nel ko del Liberati), il centrocampista biancorosso ha trovato il più semplice dei tap-in sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Botta e toccato da Mallamo. Decimo iscritto alla cooperativa del gol di Mignani, la più numerosa di tutto il raggruppamento, Maita ha festeggiato con un messaggio inequivocabile: pallone sotto la maglietta a mimare un pancione, con dedica alla sua compagna in dolce attesa. “Avrei preferito vincere piuttosto che segnare” dirà a fine partita il numero 4, che segue Scavone e D’Errico tra i centrocampisti a segno almeno una volta in stagione in casa Bari.
Nella serata in cui il Bari non calcia praticamente mai nello specchio della porta di Alastra con i suoi attaccanti, il palcoscenico se lo guadagna Alexis Ferrante. Poco dopo la metà del secondo tempo El Tigre supera Terranova dopo un corpo a corpo e da posizione molto defilata all’ingresso in area inventa un sinistro forte e preciso che raggiunge l’angolo opposto e beffa Frattali: i meriti di chi calcia superano di gran lunga le eventuali responsabilità di chi para. E confermano Foggia come tappa di ripartenza per il centravanti che aveva incrociato Zeman quando era una giovane promessa nel vivaio della Roma e il boemo allenava la prima squadra. Allora sfiorò l’esordio con i big, ora è tra i big della C: già 5 centri in campionato, secondo di fila in un derby dopo quello al Monopoli. Zeman lo aveva lasciato da ragazzo e lo ha ritrovato uomo. In grado di caricarsi l’attacco sulle spalle. E rispondere presente davanti alla porta avversaria.
E al fischio finale, insieme agli applausi dei 20.431 del San Nicola, per Bari e Foggia c’è da voltare pagina con vista sul prossimo weekend: Bari che ferma a quattro la serie di vittorie consecutive e riduce a quattro punti il vantaggio sul Catanzaro secondo, Foggia che aggancia il terzo posto. Domenica per entrambe sarà ancora derby: biancorossi a Francavilla Fontana, rossoneri allo Zaccheria contro il Taranto.
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