News

Mignani si è preso il Bari: il cammino dell’allenatore scelto “senza avere un nome e un cognome”

In sei mesi si è preso il Bari, con tanti fatti e poche parole: ritratto di Michele Mignani, guida della capolista nel girone C di Serie C. Al centro del meccanismo biancorosso c’è questo allenatore arrivato a inizio estate, rilevando una squadra con il morale a terra dopo l’annata con il doppio avvicendamento Auteri-Carrera in panchina e l’eliminazione dai playoff alla prima fase nazionale. “Non sono un chiacchierone – aveva spiegato all’avvio della sua esperienza a Bari – credo che siano i fatti che devono parlare. Le promesse che si fanno sono quelle che si possono mantenere”.

Bari, Mignani premiato dai numeri

E i numeri stanno premiando la filosofia di Mignani. Primo posto, 44 punti, +7 sul Monopoli secondo. La media è di 2.2 punti a partita in campionato, la più alta da quando il 49enne di Genova ha iniziato ad allenare. “Noi abbiamo davanti la nostra strada, guardiamo solo quella – ha ripetuto dopo l’ultima partita del 2021, vinta per 2-0 contro il Potenza – dobbiamo preparare tutte le gare al meglio e fare più punti possibili, spero che la gente che viene a vederci apprezzi l’impegno, la voglia di sudare la maglia e credo che i ragazzi lo stanno facendo”. Spesso, vincendo: ben 13 volte su 20. Le seconde della classe sono cambiate, il Bari no. A dimostrazione del fatto che man mano che si alza l’asticella cresce anche Mignani.

Media punti, si diceva. Ha un valore relativo (“Quello dell’allenatore però è un mestieraccio perché basta poco perché il vento giri altrove” è il mantra di Mignani) ma racconta di un professionista in grado di reggere le pressioni. A Olbia, dove ha condotto la squadra in C attraverso il ripescaggio ed è rimasto fino a marzo del 2017, Mignani ha chiuso con la media di 1.54 punti a partita. Dato migliorato nel biennio di Siena, dove ha sfiorato la promozione in B, sogno frenato solo dal ko in finale contro il Cosenza, chiuso con 1.69 punti a partita, e perfezionato a Modena, con 53 panchine e 1.75 punti a partita. Fino all’approdo a Bari.

Quanto è lontana Storo

I ricordi del ritiro estivo, condizionato dal Covid e con un Bari costretto agli allenamenti individuali in quel di Storo, sono lontani. Mignani ha forgiato un gruppo, non si è mai nascosto dietro le difficoltà e ha pensato a concentrarsi solo sul lavoro. Non ha avuto paura di esclusioni eccellenti (Antenucci e D’Errico sono due dimostrazioni) e lavora con la testa solo maggio, senza pensare alle classifiche parziali. “Sono stato scelto senza avere un nome e un cognome. Non sono pazzi, hanno visto qualcosa in me” raccontava dopo la firma. Quel “qualcosa” all’alba del 2022 fa rima con primato.

Luca Guerra

Recent Posts

Serie C 2024/25, 3ª giornata: risultati e marcatori

Finisce in parità il recupero tra Torres e Milan Futuro La pausa nazionali non ferma…

5 ore ago

Torres Milan Futuro 0-0: il tabellino

Davanti ai 5mila spettatori di un Vanni Sanna tutto esaurito la Torres manca l'aggancio con…

6 ore ago

Triestina, pre-allertato Tesser in caso di risultato negativo contro il Lecco

La situazione sulla panchina della Triestina: per Santoni sarà decisiva la sfida con il Lecco,…

7 ore ago

Sestri Levante, ufficiali due arrivi dagli svincolati: Valentini e Giorno

Continua il mercato degli svincolati in Serie C: il Sestri Levante punta all'esperienza e chiude…

7 ore ago

Trapani, Antonini: “Ospitare la Juventus Next Gen sarà una grande emozione”

Le parole del presidente del club siciliano  Dopo l'esonero dell'allenatore Alfio Torrisi, il Trapani è…

7 ore ago

Dal passato in A alla C: il nuovo presidente arriva dall’Argentina

Dal passato in Serie A alla retrocessione in Serie C: il nuovo presidente dello storico…

9 ore ago