Bari, la firma di Polito sulla B. E ora si ragiona sul nuovo contratto
Nel Bari tornato in Serie B a quattro anni dall’ultima volta ci sono tante firme. Una di quelle più pesanti e marcate è sicuramente quella di Ciro Polito. Direttore sportivo che ha scelto di lasciare quella categoria e Ascoli per ritrovarla 10 mesi dopo in biancorosso. E dire che tutto era partito da una mancata risposta al telefono. Dall’altro lato c’era Luigi De Laurentiis: “Non risposi perché pensavo fosse un giornalista – ha spiegato il ds con il sorriso – poi ho letto il messaggio in cui il presidente si presentava e l’ho richiamato”. Incontrandolo a Roma e spiegandogli di aver bisogno di una settimana o 10 giorni “per risolvere la situazione con l’Ascoli”. LDL scelse di attendere. “Pensava fossi la persona giusta”. I fatti gli hanno dato ragione.
Polito e le 40 operazioni: tra rinnovi e fiducia a tempo
Nel Bari di Polito e Mignani che ha guidato il girone C di Serie C, c’è stato in fin dei conti un solo volto tra quelli acquistati un anno e mezzo fa, nell’estate della rivoluzione targata Romairone-Auteri: il difensore Daniele Celiento. Per approdare a questa autentica rivoluzione Polito è passato per 40 operazioni tra calciomercato estivo e rifinitura invernale. Il tutto per consegnare all’allenatore una formazione completa, che l’ex Siena e Modena ha guidato al traguardo su un rettilineo (quasi) privo di incidenti di percorso. Merito anche di un organico allestito seguendo una sola stella polare: “Tutti i giocatori che ho scelto hanno una storia”. Parola di Polito.
Il restyling di Polito a Bari è stato avviato nella scorsa estate, quando nell’arco di due mesi e mezzo il ds ha concluso 30 operazioni: 13 in entrata, 17 in uscita. Una trafila avviata con i botti: difficile definire altrimenti l’arrivo di D’Errico, ex capitano del Monza e una stagione in B alle spalle. Proseguendo con Botta, corteggiato per due mesi, e completata con ingaggi last minute come Gigliotti, Pucino e Terranova. Tanti arrivi, altrettanti addii: Minelli, Rolando, Cianci, Candellone, Sarzi e D’Ursi ai saluti per fine prestito, mentre profili che rischiavano di non avere spazio come Sabbione (Pordenone), Ciofani (Modena), Neglia (Reggiana) e Perrotta (Palermo) si sono divisi dal Bari entro la fine dell’estate. Fino a gennaio, quando è stato tempo di accogliere Maiello, Galano e Misuraca e di salutarne sette, incluso Marras – al Crotone – con un divorzio dai toni duri. Mai nascosti da Polito. Che ha scelto un manifesto dal suo arrivo a Bari: la chiarezza.
La conferma di Mignani
Nel Bari del futuro Polito ci sarà. E con lui Mignani. Confermato con un comunicato stampa messo ‘nero su bianco’ rispondendo a precisa domanda un foglio bianco in conferenza stampa, qualche giorno dopo la festa promozione di Latina: “Mignani mister del Bari“. Un concetto inequivocabile, che non aveva bisogno di altre precisazioni: “Ha dimostrato quanto vale e ha meritato la riconferma. Non eravamo amici prima che arrivasse a Bari ma ne ho apprezzato l’uomo e il professionista“. Parole che valevano anche più del legame già messo nero su bianco in una clausola contrattuale, che prevedeva il rinnovo automatico del contratto per l’allenatore in caso di salto di categoria.
Operazione futuro
La prossima partita si chiama Serie B. Con uno start prima di Ferragosto e una rosa di circa 30 giocatori, rientri da prestito inclusi, da snellire, rinforzare e adattare agli standard di un campionato che richiede solo 18 over e tanti under. Polito, parola di Luigi De Laurentiis al Nuovo Quotidiano di Puglia, godrà di un “budget adeguato alla categoria, ci presenteremo per concorrere”. E forse con un contratto prolungato. “Stiamo trattando – ha assicurato il presidente – Mignani ha un contratto fino al 2023, con il direttore anche. Parleremo per il prolungamento”.