Bari primo in solitaria nonostante il pareggio: non accadeva dal 2019
Il Bari pareggia contro la Paganese ma vola al primo posto in solitaria: non accadeva dal 2019
Si può essere soddisfatti di un pareggio casalingo quando dopo 80 secondi si era in vantaggio di un gol? La risposta può essere addirittura sì, se il risultato arriva giocando in 10 uomini e nonostante un calcio di rigore sprecato in un momento chiave della partita: è il caso del Bari, che con l’1-1 del San Nicola contro la Paganese ha staccato di un punto il Monopoli (agganciato a sua volta dal Taranto) e si è issato in solitaria in vetta al girone C di Serie C, condizione mai vissuta senza compagni di viaggio a pari punti dal ritorno tra i professionisti, datato estate 2019. Bari primo senza concorrenza con gli stessi punti, un inedito in questo triennio.
Bari primo in solitaria ma quanti rimpianti
Eppure, ripercorrendo il film di Bari-Paganese, l’allenatore biancorosso Michele Mignani – la sua squadra ha 11 punti dopo cinque partite giocate, come quella di Auteri un anno fa – avrebbe varie ragioni per coltivare rimpianti. Le più imponenti sono da individuare tra il primo e il terzo minuto di recupero: prima Raffaele Bianco si è fatto espellere per una manata ai danni dell’avversario Cretella vista dall’arbitro Petrella, poi Mirco Antenucci si è fatto ipnotizzare da Baiocco (e dal palo) sul rigore per il possibile 2-0. Apripista a un secondo tempo con una Paganese che prima ha bussato alla traversa di Frattali con Tissone poi ha colpito con Firenze, bravo a trasformare dopo la fuga con assist di Piovaccari. “Spiace per delle scelte sbagliate nell’ultima occasione: di questo dovremo analizzare i motivi” dirà nel post partita Mignani, sottolineando però anche “tante cose positive”. Esaltate dagli applausi dei 5000 del San Nicola a fine partita: “Testimoniano il fatto che la squadra si è sacrificata e ha dato il massimo”.
Cooperativa del gol: ecco Botta
“Un tempo partite di questo genere le avremmo perse: dobbiamo giocare sempre per vincere perché bisogna fare qualcosina in più”. Questo il manifesto di Mattia Maita a fine partita. Il numero 4 è tra i pochi reduci della rivoluzione estiva targata Polito. Che tra i suoi frutti ha portato anche Ruben Botta: il 10 argentino ex Inter e Chievo ha festeggiato contro la Paganese il primo gol con il Bari. Come? Trasformandosi da rifinitore ad attaccante con killer instinct: controllo sull’appoggio di Antenucci e destro – non proprio il piede della casa – a incrociare alle spalle di Baiocco per il provvisorio 1-0. L’ex Samb alimenta una pattuglia di marcatori guidata da Simeri a 3 e completata da Cheddira, Di Cesare, Scavone, Antenucci e Terranova.
Testa al Messina
“Siamo già con la testa a Messina” assicura Maita. A 10 giorni dal blitz di Catania nel finale, mercoledì alle 17:30 il Bari tornerà in Sicilia da primo in solitaria. Di fronte un Messina ferito dal ko contro il Picerno, per un match che evoca ricordi speciali: proprio il Messina ospitò la prima gara ufficiale del Bari dei De Laurentiis. 16 settembre 2018: terminò 0-3. Era Serie D, girone I. Questa volta cambiano categoria, tanti protagonisti e contesto ma l’obiettivo resta la vetta: da tutelare nel turno infrasettimanale senza Bianco, atteso da uno stop per squalifica, e Davide Di Gennaro, uscito al 14′ contro la Paganese per un problema al ginocchio destro, con entità da definire nelle prossime ore.