Bari, secondo ko in casa di fila: era già successo in stagione ma il retrogusto è diverso
Due sconfitte di fila in casa. Un film che si ripete a due mesi e mezzo di distanza dall’ultima (e prima, in stagione) volta per il Bari. Se quelle contro Messina e Campobasso tra il 6 il 19 febbraio avevano sortito l’effetto di mettere in discussione il cammino promozione, con il vantaggio sul Catanzaro che si era assottigliato di quattro lunghezze, quelle rimediate nell’arco di sei giorni contro Palermo e Sudtirol hanno l’effetto di un pessimo caffè dopo una cena squisita dall’antipasto al dolce. Andato di traverso ma non in grado di condizionare il giudizio complessivo. Come il regalo mancato a Michele Mignani, 50 anni sul campo ma senza la vittoria che aveva chiesto ai suoi come regalo.
Due volti dello stesso Bari: il film della partita
Eppure contro il Sudtirol, in gara-1 di Supercoppa, il Bari era anche andato in vantaggio con D’Errico, chiudendo il primo tempo sull’1-0. Quando però hai raggiunto il traguardo da qualche settimana, tenere la concentrazione e far mulinare le gambe al massimo per l’intera partita diventa missione complicata.
Soprattutto se di fronte hai un avversario che ha vinto il girone A con 90 punti e incassando solo nove reti. E se Javorcic sull’altra panchina cambia a gara in corso con pezzi da 90 come Odogwu e Casiraghi. Esito? Bari ribaltato in 24 minuti, sufficienti all’avversario per colpire una traversa con Moscati e battere Polverino con De Col prima e Casiraghi poi.
“Dispiace per il risultato perché perdere non piace a nessuno, ancor di più in casa – è il commento di Michele Mignani a fine gara – è stata una partita tutto sommato in equilibrio, il Sudtirol è una squadra forte che ha fatto un campionato straordinario con una grande difesa. Noi abbiamo creato tanto, potevamo essere più attenti”. Parola di un allenatore che ha cambiato metà squadra e il portiere rispetto alla partita contro il Palermo, persa domenica per 2-0. “I cambi tardivi? Era una questione di equilibri – la replica – non volevo rompere l’assetto ma probabilmente avrei dovuto farli un pochino prima”.
Mignani torna a Modena
Analisi con vista sulla B che sarà: “La risposta che mi attendo sempre è l’atteggiamento, accetto che un calciatore possa sbagliare un passaggio o uno stop, ma serve sempre lo spirito giusto e oggi la squadra l’ha avuto – l’analisi di Mignani – l’anno prossimo ci aspetta una B di altissimo livello e molto equilibrata: lo dimostra il fatto che a una giornata dalla fine è ancora tutto aperto”.
Prima della B, però, ci sarà una sfida al passato: sabato 7 maggio il Bari chiuderà stagione e Supercoppa a Modena. Per Mignani sarà un ritorno al Braglia, stadio dove ha allenato nelle ultime due stagioni, con una coda calcisticamente poco piacevole. L’anno scorso, dopo il quarto posto nel girone B, la sua squadra era stata eliminata al primo turno della fase nazionale dei playoff per mano dell’AlbinoLeffe dopo aver avuto la qualificazione in tasca per 90 minuti. Così quella di sabato 7 maggio assume i contorni della sfida del riscatto. Per Mignani e per un Bari che vuole aggiungere dello zucchero a quel caffè amaro.