“Voglio una squadra con tanta qualità”: il manifesto esposto a inizio stagione dal direttore sportivo del Bari Ciro Polito si fa realtà e incarnazione al 29′ del primo tempo di Bari-Vibonese, 14esima giornata del girone C di Serie C. Risultato fermo sullo 0-0, squadra di Mignani che non brilla per rapidità di manovra e ospiti che non sembrano pagare i 18 punti di distanza al fischio d’inizio. Su un pallone rinviato da Ricci sulla trequarti difensiva, Antenucci si esercita in uno stop da applausi e avvia un contropiede da urlo. 40 metri pallone al piede, invito per Botta che di sinistro in area controlla e di sinistro spedisce alle spalle di Mengoni. Terzo gol stagionale per il numero 10 argentino. 1-0 Bari e partita che cambia. Il resto della cronaca racconterà di un secondo tempo con due buone occasioni per Maita e Antenucci, un gol annullato (tra le proteste degli ospiti) a Ngom su assist aereo di Sorrentino e il bis segnato dal numero 7 su calcio di rigore al 94′. Mignani incassa, sale a quota 30 punti e si gode il +4 sul secondo posto. Cancellata, almeno dal punto di vista della classifica, la sconfitta di Castellammare di Stabia.
Se Botta si prende il primo capitolo del match, Antenucci firma prefazione e conclusioni. Quella giocata che porta all’1-0 replica per qualità quanto visto 15 giorni prima contro il Catanzaro, quando il numero 7 aveva segnato il gol del vantaggio con una semirovesciata distante dalle latitudini della categoria. Se due indizi fanno una prova, è lecito pensare che il San Nicola sia l’habitat ideale per l’attaccante molisano, che ha sofferto su campi più piccoli come Potenza, Castellammare di Stabia e Francavilla Fontana. In casa sin qui ha segnato 3 dei 4 gol stagionali e servito due passaggi vincenti. “Loro sono venuti a giocarsela in maniera aperta e si prendevano qualche rischio: rete per mia figlia Camilla, che ha fatto il compleanno il 7”. analizza a fine gara. E la media gol con il Bari parla da sè: 42 reti in 82 presenze. Piccola nota a margine: il rigore realizzato contro Mengoni sa di piccola vendetta sportiva dopo quello parato da Marson in Bari-Vibonese 0-0 dello scorso dicembre. Stessa porta, angolo diverso, cambia il risultato: “Il mister ci lascia ampia scelta sui rigori, me la sentivo e il rigorista può sbagliare come è successo a Jorginho”.
Nel pomeriggio in cui la Vibonese torna a casa con un pugno di rimpianti e l’ultimo posto nel girone C, nel Bari c’è un sorriso più largo degli altri: è quello di Gigi Frattali. A sei partite di distanza dall’ultima volta (Bari-Monopoli 1-0, 3 ottobre) la sua porta resta imbattuta. Merito anche di un intervento da fuoriclasse sul tocco ravvicinato di Golfo al 70′. Guantoni su un dato che iniziava a preoccupare, con 9 reti incassate dal Bari in 6 partite a fronte delle 3 al passivo delle prime 7 gare di campionato. In attesa di ripristinare il bunker, il muro lo ha eretto il portiere che sa come si vince la C. Lo ha fatto già a Parma.
E poi c’è un numero: 8504. Sono stati gli spettatori presenti per Bari-Vibonese al San Nicola, con la rappresentanza di 10 ospiti. Numeri figli anche del ritorno in curva Nord dei gruppi organizzati con tamburi e bandiere. Una scena che a Bari non si vedeva dal pre-pandemia e che ha riportato colore e calore sugli spalti. Non si sono visti i dati di Bari-Monopoli (quasi 10mila) e del derby contro il Foggia (20.500) ma la sensazione è che possano essere presto di nuovo raggiungibili.
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