Quella corsa di Luigi De Laurentiis ai piedi del settore ospiti, occupato da 500 tifosi biancorossi, al fischio finale è l’icona del pomeriggio del Bari a Catanzaro. Pugni tesi, grande entusiasmo e la consapevolezza di aver preso una fetta di promozione grazie a quel primato nel girone C di Serie C: sempre più saldo grazie ai 10 punti di vantaggio sul secondo posto a sette giornate dal termine. Merito di una vittoria a Catanzaro che nella storia del Bari mancava da 38 anni.
“È stata una partita tosta, dura ma i ragazzi sono stati encomiabili e meravigliosi” è la gioia di Michele Mignani a fine partita. L’allenatore però tiene alta l’asticella dell’attenzione: “Abbiamo perso dei pezzi in corsa (Belli, Galano e Ricci, ndr) ma dobbiamo rimetterci al lavoro. Mercoledì c’è una partita che ha lo stesso valore di quella di oggi”. Quella contro la Juve Stabia. Prima finale in un percorso di consolidamento verso la vetta. A suonare la sveglia nel pomeriggio di Catanzaro, avviato con il gol di Fazio, è stato Mirco Antenucci: glaciale dal dischetto per la rete dell’1-1. E sono 15 in stagione, tante reti quante ne aveva segnate nell’intera scorsa stagione.
E poi c’è Andrea D’Errico: aveva cercato il grande gol contro Picerno e Foggia, trovando i legni (e anche un assistente che non aveva visto il pallone rimbalzare oltre la linea) a negargli la festa. Questa volta quell’arcobaleno a giro disegnato dopo 29 secondi del secondo tempo non ha lasciato dubbi: Nocchi superato, gioia dell’1-2 e via alla festa del Bari. Per una prestazione monstre di D’Errico, primo acquisto dell’era Polito che ha vissuto un secondo tempo di sacrificio. Quasi da terzino: “Il gol più bello della mia carriera” lo definirà al fischio finale. Con ringraziamenti “per Maita e Terranova”, che lo hanno guidato in un ruolo inedito.
Tra le firme del successo del Ceravolo, c’è anche quella di Emanuele Polverino. Portiere che l’anno scorso era in Serie D e che Ciro Polito ha voluto fortemente a Bari come vice Frattali. Con il titolare fuori dai giochi, ha risposto presente con una prova di personalità e sostanza: decisivo su Vandeputte e Gatti, festeggiato dai compagni, esaltato dal gruppo. Sangue freddo e applausi. “Dedico questa prova a mio padre e al direttore Polito che mi ha portato a Bari” il suo pensiero speciale a RadioBari dopo il fischio finale.
Unica nota stonata, l’infermeria. Non è stato un pomeriggio non fortunato per il Bari a Catanzaro: sono state ben tre le sostituzioni effettuate a causa di altrettanti infortuni da Michele Mignani in 15 minuti. Una trafila avviata nell’intervallo, quando Belli – fermato da un problema muscolare in un tentativo di contrastare Vandeputte – ha ceduto il posto a Mazzotta. Cinque minuti dopo a chiedere il cambio è stato Ricci per un problema alla coscia sinistra. Al suo posto è entrato Di Cesare. Tris di scelte forzate completato all’ora di gioco da Galano, subentrato nell’intervallo a sua volta a Botta, rientrato tra i titolari dopo 49 giorni. Al posto del numero 19 è entrato Mallamo. Difficile vederli in campo mercoledì contro la Juve Stabia, quando rientrerà però Celiento dopo la squalifica.
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