“Lavora di più per tornare più forte.” È questa la frase che rappresenta perfettamente Brian Bayeye. Dopo essere stato messo ai margini della rosa da Calabro, lui ha sempre continuato a lavorare in silenzio in attesa di una nuova occasione. Arrivata proprio con Vivarini che lo ha trasformato in un elemento imprescindibile della sua squadra. Da esubero a risorsa. Il riscatto di Bayeye, l’arma in più del Catanzaro durante la stagione. E’ stato anche eletto come miglior giocatore dell’anno dai tifosi. Ed ora avrà la sua grande occasione al Torino in Serie A.
La sua storia inizia ai piedi della Tour Eiffel. Bayeye nasce a Parigi da genitori del Congo, ma la sua crescita calcistica non inizia nel Paris Saint Germain. Il classe 2000 inizia a giocare nel Troyes per poi spostarsi sempre più vicino all’Italia. La sua carriera si sviluppa nelle giovanili del Nizza senza mai riuscire ad esordire in prima squadra. All’età di 19 anni ecco che arriva la grande chiamata. Il Catanzaro punta su di lui e gli fa firmare un contratto di quattro anni. Il ragazzo si presente con personalità ed entusiasmo. Nonostante faccia il terzino destro, il suo idolo è Marcelo del Real Madrid che gioca dalla parte opposta. I presupposti sono buoni ma il suo primo anno tra i professionisti non va altrettanto bene. Una stagione vissuta dalla panchina con solo 15 minuti giocati.
L’anno successivo alla guida del Catanzaro arriva Antonio Calabro che decide di fargli fare esperienza in prestito. La meta scelta per lui è Carpi. Ad attenderlo c’è un grande allenatore come Sandro Pocheschi. Bayeye è pronto per questa nuova avventura. Una grande occasione per crescere, imparare e mettersi in mostra. La sua partenza è sprint, come il suo modo di giocare. Pocheschi gli concede subito una maglia da titolare. Il suo rendimento è in crescita ma sul finire della stagione iniziano i problemi e le presenze iniziano ad essere sempre meno. Fa così ritorno a Catanzaro ma Calabro lo mette ai margini. La squadra però non rispetta le aspettative e la società decide di cambiare allenatore. Sulla panchina dei giallorossi arriva Vivarini. Bayeye continua a lavorare. Mai una parola fuori posto. Il francese non molla in attesa di un occasione. Che gli viene concessa proprio dal nuovo allenatore. E lui non se la fa scappare.
Costanza, determinazione e voglia di arrivare. Brian Bayeye si è conquistato il suo posto un passo alla volta. Il terzino destro è in continua crescita. Attacca e difende. Per tutti il suo soprannome è Frecciarossa. Treno diretto dalla Francia all’Italia su cui viaggiano sogni e speranze. Con la consapevolezza di non mollare mai. La prossima fermata è a Torino. Un passo alla volta, come ha sempre fatto. Bayeye non ha nessuna intenzione di fermare la sua corsa.
Credit foto: US Catanzaro 1929
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