Benedetti & Morachioli, dalla C agli scherzi a Bari: amici-fratelli in campo e fuori
Fino alla scorsa estate la Serie B per loro rappresentava un sogno, un obiettivo da coltivare. Oggi è la realtà e al centro del Bari che sogna la promozione in A, diretta o attraverso i playoff, ci sono Leonardo Benedetti e Gregorio Morachioli. Che in comune, oltre ai colori sociali, hanno tanti altri elementi: radici calcistiche e personali a La Spezia, un gruppo di amici nel calcio che include anche Mulattieri del Frosinone e Candela del Venezia. La carta d’identità, che recita 2000 alla voce “anno di nascita” e l’ambizione. “Ci conosciamo da quando eravamo bambini, avevamo soprattutto un rapporto di amicizia – ricorda Benedetti parlando del compagno di squadra in conferenza stampa – per me è un fratello, sono contentissimo di come ha approcciato questo ambiente. Ha dimostrato il suo valore, che già conoscevo. Passiamo tanto tempo insieme anche fuori dal campo e anche sul terreno di gioco c’è un’intesa particolare. Aneddoti? Usciamo sempre insieme a La Spezia, facciamo parte del solito gruppo da tempo”.
Morachioli chiama, Benedetti risponde: “Ti sto facendo vivere un sogno”
E mentre Benedetti, che nel Bari si è imposto con 20 presenze da titolare in questo campionato – 18 nelle ultime 19 partite – si racconta davanti ai giornalisti, ecco che in sala stampa fa irruzione proprio l’amico Morachioli. Che prende posto, chiede il microfono e rivolgendosi al compagno di squadra chiede: “Come ci si sente a giocare in ciabatte?“. Con ironia, la stessa che accompagna la risposta. “In infradito il livello di difficoltà è maggiore – sorride Benedetti – mi trovo bene e ti sto facendo vivere un sogno dentro e fuori dal campo“.
Segni di un’amicizia estremamente solida. Quella tra due ragazzi cresciuti con affaccio sul mar Ligure, tra il vento che soffia sul Golfo e il pallone che fa da fedele compagno di ogni giornata. Su Instagram le foto di Gregorio e Leo ragazzini fioccano. Abbracciati, accovacciati su un campo di calcio, sempre sorridenti. Una costante.
Una scuola di formazione chiamata Serie C: “In Italia ci sono tanti giovani forti”
E in comune i due hanno la Serie C, scuola di formazione che ha permesso loro di affacciarsi alla B: Morachioli l’ha assaggiata 87 volte da protagonista, 24 con l’Imolese, 52 con il Renate e 11 con la Pistoiese, toccando con mano anche le giovanili della Juventus. Sono 58 tra Vis Pesaro e Imolese invece le partite giocate da Benedetti. E poprio a Imola i due hanno dato vita a una simbolica staffetta. Estate 2021: Morachioli passava al Renate, Benedetti arrivava, iniziando una stagione chiusa con 6 gol in 36 partite.
Ora Leo e Gregorio condividono le stesse zolle di campo. Testimonial di una C che sforna profili interessanti, come a Bari avevano già dimostrato con Caprile: “Noi giovani abbiamo risposto presente alla chiamata e siamo stati aiutati dall’allenatore e dai compagni – assicura Benedetti – in Italia ci sono tanti giovani forti, li ho incrociati nche in C l’anno scorso. Bisogna saperli gestire e farli crescere“.