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La Lucchese e il rossonero nel destino, Bianchimano: “Milan? Non potevo crederci…”

Un grande gigante gentile al servizio della Lucchese. Arrivato in prestito dalla Viterbese in questa sessione estiva di calciomercato, Andrea Bianchimano è stato autore di un ottimo avvio di stagione. 4 gol in 14 presenze per il classe 1996 nel Girone B di Serie C. I colori rossoneri nel destino, dalla primavera del Milan alla Lucchese: il centravanti si è raccontato in un’intervista ai microfoni de LacasadiC.com. Gli allenamenti con Balotelli, il passato in Serie D e non solo: a tutto Andrea Bianchimano.

Bianchimano: “Obiettivo personale? Arrivare in doppia cifra”

Il mio record in carriera è di 9 gol in una stagione, con la Lucchese voglio superare la doppia cifra. Rimanere a Lucca anche dopo il prestito? Perchè no, volentieri“. Il campionato è iniziato nel migliore dei modi per l’attaccante cresciuto nella primavera del Milan. Sogni, obiettivi e tanta voglia di fare con la sua nuova maglia: “L’ambiente qui è bellissimo. Il rossonero nel destino? E’ stata la prima cosa a cui ho pensato quando mi hanno chiamato“. L’emozione si sente dalla voce, un po’ come la paura per l’infortunio rimediato nell’ultima partita di campionato (si teme una lesione di basso grado): Ho fatto gli esami, ho un po’ di timore ma speriamo bene.

Credit: Lucchese/ Foto Alcide

Dalla Serie D alla Primavera del Milan: “Non mi sembrava vero, non riuscivo a crederci”

Passare dal campionato di Serie D con l’Olginatese alla primavera del Milan e gli allenamenti con i campioni. Chiedere a Andrea Bianchimano per informazioni. Nel 2015 arriva la chiamata dei rossoneri. “Io sono milanista. Non mi sembrava vero, non riuscivo a crederci. Ho realizzato con il tempo. La prima volta a Milanello è stato un sogno“. Ad aspettarlo, in quella formazione, giocatori come Alessandro Mastalli, suo compagno alla Lucchese, Manuel Locatelli e Patrick Cutrone. “Con lui c’era un buon rapporto, ci trovavamo in campo“. L’allenatore? Cristian Brocchi. “Era fantastico, mi ha insegnato tanto“, ricorda l’attaccante. “Mi ha aiutato a crescere come persona, mi ha dato tanto come allenatore. Ho avuto anche la fortuna di essere allenato da gente come Nesta e Oddo. E’ stato un privilegio. Al Torneo di Viareggio siamo stati eliminati dalla Juventus“.

Credit: foto Alcide da Lucchese

La chiamata di Mihajlovic e gli allenamenti con la prima squadra: “Mexes era un muro. Balotelli…”

Tieniti pronto“, le parole che Sinisa Mihajilovic ripeteva a Andrea Bianchimano. Con il serbo in panchina, infatti, sono state varie le volte in cui l’attaccante è stato aggregato alla prima squadra per allenarsi. Non facile, specialmente per un centravanti, costretto a rimanere ingabbiato nella difesa ‘dei grandi’ del Milan. “Mi marcavano Alex e Mexes. Philippe era un muro, insuperabile. In porta c’erano Diego Lopez e Abbiati, non ricordo neanche se sono mai riuscito a fargli gol. L’emozione era tanta, io provavo a rimanere sempre concentrato al 100%. Non riuscivo a credere di essere lì“. Tra gli attaccanti in quella rosa anche un certo Mario Balotelli. “Aveva uno stra-potere fisico incredibile. Sarebbe potuto diventare uno dei migliori del mondo“.

Credit: foto Alcide da Lucchese

Bianchimano, la Serie D come palestra di vita: “Un ambiente ottimo per crescere”. Adesso la Lucchese per affermarsi

Nato a Carate Brianza, in provincia di Monza, i primi passi nel mondo del calcio Andrea li muove all’Olginatese. “E’ stato un ambiente ottimo per crescere, la piazza era molto tranquilla. Io ero molto piccolo, avevo 16/17 anni. Quando arrivò la notizia del Milan furono tutti molto felici per me“. Saranno 23 le presenze condite da 6 gol per il centravanti prima della chiamata del Diavolo. Dal rossonero del Milan a quello della Lucchese, con la voglia di riaffermarsi dopo il campionato vinto con il Perugia nel 2020/21 da protagonista. La squadra di Maraia rimane attaccata al treno play-off e, guidata dal suo grande gigante gentile, non vuole interrompere la sua corsa.

A cura di Fabio Basile

Redazione

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