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La Juve con Marchisio e Del Piero e la Serie B con Conte: a tutto Bianco, il mediano vicino al Cerignola

35 anni, di Aversa. Professione centrocampista. Una vita da mediano, o quasi. Voce del verbo Raffaele Bianco. Come il vino: più invecchia e più diventa buono. Una vita tra Serie B e C in giro per l’Italia, una carriera che ha ragalato spunti indelebili. Emozioni uniche, immagini da ricordare e da inserire per sempre nel bagaglio della vita. Quella vera, quella autentica. Un libro di oltre 300 pagine, ma che non è ancora completo. Una storia che può regalare ancora soprese. La Lega Pro all’orizzonte. Destinazione Audace Cerignola. Un’altra sfida, un’altra grande battaglia nella sua colorita carriera.

Bianco e…Nero. Gli esordi alla Juventus con Marchisio e la Serie B con Del Piero e Buffon

La Juventus, il bianconero addosso. La prima pagina di un libro non ancora terminato. L’anno è il 2006. L’Italia vinceva i Mondiali a Berlino, Raffaele Bianco era un ragazzino sbarbato. Il club piemontese fu il primo a credere in lui. 6 presenze tra campionato, Supercoppa e torneo di Viareggio. Tanti viaggi, belle amicizie. Tra tutte, quella con Marchisio. Da un centrocampista ad un altro. Dal principino il ragazzo di Aversa ha imparato tanto. Ma in quella squadra c’era anche Maniero (oggi all’Avellino in Serie C), De Ceglie e Lanzafame. Nello stessa annata, Didier Deschamps lo convoca con la prima squadra in Serie B (dove la Juve era retrocessa dopo lo scandalo di Calciopoli). Quattro presenze e 1 gol nel campionato cadetto, ma soprattutto l’emozione unica di allenarsi con gente del calibro di Buffon e Del Piero. Persone da cui impari, anche solo con uno sguardo.

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Il lungo girovagare, le tante promozioni e il ritorno a “casa”

Stessa categoria, maturità diversa. E anche qualche chilometro più a Sud. Destinazione Puglia, Bari. C’è Antonio Conte sulle tracce di Raffaele Bianco questa volta. Nella stagione 2008-2009 i biancorossi vincono il campionato e il centrocampista è uno dei protagonisti: 22 presenze e 1 assist in campionato, 2 gettoni anche in Coppa Italia. Comincia poi un lungo girovagare che lo porta sempre in serie cadetta con la maglia del Modena e poi in C con il Benevento. Nel 2011 lo tessera lo Spezia, ancora in Lega Pro: 26 presenze 1 gol in Liguria ma soprattutto la promozione in Serie B. Esperto di salti di categoria: prima con la Juventus, poi con i biancorossi del Bari (come detto), con lo Spezia e con il Carpi (qui addirittura un doppio salto dalla C alla B e dalla B alla A). Proprio con Castori, arriva l’esordio in Serie A nel 2015. In quella stagione colleziona 26 presenze e 1 assist e 2 reti. Non bastano per evitare la retrocessione.

Il “suo” Carpi non tiene botta e ritorna in B dopo una sola annata. Lui resta ancora e l’anno dopo fa quota 35 apparizioni. Poi Perugia, in Umbria. La B è il suo territorio di caccia e lo dimostra a suon di prestazioni importanti. Dal 2017 al 2020: tre stagioni di alti e bassi. Soprattutto l’ultima, dove per infortunio ha saltato l’intero campionato. In totale 58 presenze, 2 gol e 1 assist, prima del ritorno a casa, nella sua Bari, 13 anni dopo l’ultima volta. Sempre in Serie C negli ultimi 3 anni, ma l’ultimo è ancora una volta quello della promozione. Dove c’è bianco, si sale di categoria. Quasi una regola obbligatoria. Adesso l’Audace Cerignola, in Serie C, rappresenta più che un’ipotesi. Una nuova pagina da scrivere, un nuovo sogno da raccontare.

A cura di Manuele Nasca