Biasci, il Ciccio Caputo di Pisa che fa volare il Catanzaro: la doppietta al Foggia l’ultima perla
Tommaso Biasci, l’uomo in più del Catanzaro di Vincenzo Vivarini. Arrivato a gennaio in Calabria ha realizzato ben 8 reti in 16 presenze, se si conta anche quella contro il Catania, portando punti importanti per la formazione giallorossa. Un ritorno da incorniciare per l’attaccante che è divenuto un vero e proprio trascinatore della sua squadra. Gli ultimi due gol nella vittoria nel posticipo contro il Foggia.
Questione di freddezza sotto porta, ma anche di fiducia. Quella che l’allenatore ripone in lui e quella dei compagni. La stessa su cui il Catanzaro ha scherzato dopo la rete contro la Juve Stabia dello scorso 27 marzo prendendo una foto che immortala forse la massima espressione proprio di ‘fiducia’. Un attimo prima del tiro di Biasci, sullo sfondo ecco Vandeputte che già esulta. Più eloquente di così…
Toscana terra di Dante, Galileo e… di calcio
Attaccante classe 1994. La Toscana la sua casa. Pisa, per la precisione. Ed è proprio dalla sua terra che parte la carriera di Tommaso Biasci. Ma, paradossalmente, nasce nella città rivale per un pisano. La maglia è quella amaranto. La città, Livorno. In Primavera stupisce tutti, 15 reti in 24 partite nella prima stagione, numeri che portano Davide Nicola a convocarlo in prima squadra e a farlo esordire in Serie B. L’anno successivo la Serie A: “Ma feci solo 4 o 5 panchine. Alla prima giornata affrontammo la Roma. Mi trovai a mezzo metro dai vari Totti, De Rossi, Pjanic, Maicon… sembrava un videogioco”. Nel 2014/15 va in prestito prima alla Lucchese e poi a gennaio alla Paganese, non riuscendo però a imporsi.
La ripartenza dalla Serie D e la rinascita di Carrara
Nell’estate 2015 Tommaso Biasci viene convocato per le Universiadi in Corea del Sud in una spedizione vincente che vede gli azzurri conquistare la medaglia d’oro nel calcio dopo 20 anni. Dopo l’ottima esperienza estiva asiatica, l’attaccante resta svincolato. “Nemmeno una squadra che fosse interessata a me – dice Biasci in un’intervista a gianlucadimarzio.com – poi per la disperazione firmai per il Ponsacco. Non ce la facevo a stare senza calcio.” E poi arriva la tappa con la Massese, ben 25 reti in 34 partite giocate che gli valgono la chiamata di Silvio Baldini a Carrara. “Hai segnato più di venti gol in D? Bene, fallo anche in C. Tanto le porte hanno sempre la stessa grandezza…”. Con la Carrarese vive due stagioni da protagonista con 17 reti in 80 presenze. Prestazioni che valgono il paragone a Ciccio Caputo del suo procuratore Giorgio Parretti.
Carpi, Padova e infine Catanzaro
Nel 2018 Tommaso Biasci firma con il Carpi appena tornato in Serie C dopo 5 anni fra Serie B e Serie A. Ben 14 reti in terra emiliana. Dopo altre 6 reti in 14 presenze nel campionato successivo, nel 2021 arriva la chiamata di Padova di Andrea Mandorlini, in lotta per la promozione in Serie B. Saranno 3 le reti in stagione, tra cui la prima a Mantova in un netto 6-0. La stagione si conclude con la finale dei playoff persa ai rigori con l’Alessandria. Biasci viene riconfermato tra le fila venete. Ma a gennaio 2022 arriva la chiamata dell’ambizioso Catanzaro del presidente Noto. “Ci sono tutti i presupposti per fare bene e sono voluto venire qui non per la classifica, ma per il progetto che c’è, la serietà della società e il calore della piazza”, le parole con cui l’attaccante alla presentazione. Una nuova avventura. Una nuova sfida. Che va avanti a suon di gol.
Ben 8 reti da quando è approdato nel capoluogo calabrese. Gli sono bastati pochi mesi per divenire un simbolo e un trascinatore del suo Catanzaro. Un forte attaccamento alla maglia e una grande dedizione alla causa. Determinante. Gol pesanti che hanno portato punti preziosi al Catanzaro di Vivarini. La volontà è quella di conquistarsi la Serie B. Il talento di Tommaso Biasci è pronto.
A cura di Federico Rosa
Credit foto copertina: US CATANZARO 1929