Foggia, nuova vita per Bjarkason con Delio Rossi: dalla panchina alla titolarità
Il gol messo a segno nella finale di ritorno playoff contro il Lecco, non fa altro che confermare quanto Bjarki Bjarkason abbia avuto un impatto non da poco nel Foggia, soprattutto dall’arrivo in panchina di Delio Rossi. Una seconda vita per il centrocampista islandese, che tra la fine della regular season e i playoff promozione, ha saputo dimostrare tutto il suo valore: considerando che da agosto a metà gennaio, in maglia Venezia, era sempre rimasto a guardare gli altri giocare, una “missione” sicuramente non semplice.
La carriera di Bjarkason: dall’isola islandese alla laguna veneziana
Il talento di Bjarkason inizia a manifestarsi nei campi vicino a Reykjavík. La prima squadra a puntare sull’esterno destro è l’Afturelding, tanto da arrivare all’esordio in prima squadra all’età di 17 anni. Dopo 10 presenze e 2 gol, il più blasonato IA Akraness decide di battere la concorrenza assicurandosi uno dei classe 2000 più interessanti in circolazione. Tre stagioni, costanza e perseveranza sono le armi con le quali Bjarkason accresce il proprio bagaglio di esperienza, guadagnandosi l’Italia grazie all’intuizione del Venezia. Con il club lagunare arriva la promozione in Serie A e l’esordio in massima serie l’annata successiva nella sfida interna contro il Milan: campionato che chiuderà in maglia Catanzaro per via del prestito nella sessione invernale di calciomercato.
Tornato al Venezia non scenderà mai in campo, nonostante la gioia della prima chiamata in nazionale: ed ecco che a gennaio arriva un nuovo prestito, questa volta in quel di Foggia.
Nuova vita con Delio Rossi: i numeri
Da 29 gennaio, giorno del suo esordio contro il Pescara, fino all’arrivo di Delio Rossi in panchina, Bjarkason colleziona appena 8 presenze totali. La maggior parte subentrando dalla panchina. Poi la svolta. Contro Messina e Giugliano, ovvero le prime due partite della gestione Rossi, le cose per lui sembrano non cambiare. Contro Catanzaro e Turris le prime due reti in rossonero, alle quali faranno seguito quelle messe a segno contro Cerignola e Pescara nella post season. I playoff appunto, nei quali l’islandese parte praticamente sempre titolare, diventando un punto fermo del centrocampo del Foggia.