L’epilogo della sfida tra Brescia e Cosenza ha scatenato la furiosa reazione dei tifosi della squadra di casa. Il gol al 95′ da Meroni, che ha dato la salvezza ai calabresi, ha condannato la squadra di Cellino alla retrocessione in C. Delusione, rabbia e poi il putiferio: il tutto è partito con il lancio dei fumogeni in campo e l’invasione che ha costretto l’arbitro Massa a sospendere la partita e a richiamare i giocatori negli spogliatoi.
Un caos interminabile dove sono avvenuti scontri con la polizia in campo e all’esterno dello stadio. Una situazione degenerata con il passare dei minuti con i calciatori e le famiglie chiusi all’interno del Rigamonti. Un momento che ha poco da vedere con lo sport e i suoi valori e da cui ha voluto prendere le distanze anche il presidente della Lega Mauro Balata con una lunghissima lettera
Mauro Balata, presidente della Lega Serie B non ci gira attorno: “Quanto accaduto a Brescia è sotto ogni profilo ingiustificabile e va condannato con forza. Sono però avvilito e profondamente scosso. In 6 anni, circa, di presidenza non vi erano mai stati episodi di violenza come quelli ai quali abbiamo assistito ieri sera allo stadio Rigamonti. Anzi la nostra categoria si è sempre distinta per l’assenza di aggressioni e discriminazioni. Mi sento sconfitto. Mi interrogo e credo che lo dobbiamo fare tutti sul perché possano verificarsi situazione di tale violenza in occasione di un evento sportivo che dovrebbe generare gioia. I calciatori hanno dato tutto in campo”.
Il numero uno della Lega poi continua: “La sconfitta fa parte dello sport, ne è una componente essenziale. Deve essere accettata come un momento del percorso sportivo di ogni squadra, di ogni atleta, di ogni società. Tutti devono affrontare queste situazioni con coraggio e con rispetto. La sconfitta porta con sé quella esigenza di riflettere, di fare autocritica, è una condizione che unisce e che sprona a fare sempre meglio. E anche e soprattutto attraverso le sconfitte che si diventa più forti, anche nella vita. L’amore per la propria squadra non può mai essere violenza perché la violenza è la negazione dell’amore”.
Balata che poi chiude: “Voglio manifestare la mia vicinanza a vincitori e sconfitti, a tutti coloro che giovedì sera hanno sofferto e provato paura e sconforto, alle due società, ai tantissimi e veri tifosi e appassionati, agli addetti ai lavori e alle forze di polizia impegnati nel contenere la follia e che hanno rischiato per la loro incolumità, ma voglio anche capire e affrontare questa situazione direttamente con le istituzioni della città e con tutti coloro che hanno senso del rispetto e amore vero per lo sport anche quando si perde. In modo da aprire un dialogo affinché quanto sia accaduto non sia dimenticato con l’esaurirsi dell’emotività del momento ma al contrario diventi occasione di riflessione e confronto. Solo in questo modo potremo evitare altri, simili, episodi”.
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