Brindisi, 30.000 euro di ammenda: il club ricorrerà in appello
30.000 euro di ammenda per il Brindisi e 2 mesi di inibizione per Mariachiara Rispoli, amministratore delegato del club. Così si è espresso il Tribunale Federale riguardo all’udienza del 15 novembre 2023. La società del presidente Arigliano si aspettava questo provvedimento e presenterà ricorso. La multa sarebbe dovuta al ritardo di alcune ore nella presentazione della documentazione dello stadio alternativo in occasione della domanda di iscrizione. Come è noto in quei giorni il Brindisi si vide respingere tutte le richieste di ospitalità in altri impianti della Puglia e della Basilicata, salvo poi trovare un accordo in extremis con il Comune di Taranto per l’utilizzo della ‘Iacovone’. La società del Presidente Daniele Arigliano, in ogni caso, ricorrerà in appello. Di seguito il comunicato del club.
Brindisi, il comunicato del club
Di seguito il comunicato del club dopo la nota del Tribunale Federale:
SS Brindisi FC comunica che, in merito alla delibera n.81 del Tribunale Federale Nazionale, con la sanzione di 30.000 euro comminata alla società per aver presentato in ritardo di 24 ore la documentazione relativa all’individuazione dell’impianto di gioco che avrebbe ospitato le nostre gare casalinghe è necessario chiarire alcuni aspetti: la sanzione è stata comminata per un ritardo nella trasmissione della documentazione che esula da ogni responsabilità del club; prova ne è il riconoscimento delle attenuanti, che hanno fatto sì che la sanzione fosse minore rispetto alla richiesta della Procura Federale.
La SS Brindisi FC ha adempiuto ad ogni proprio onere, nonostante il pochissimo tempo a disposizione rispetto alle altre compagini a causa dello spareggio giocato che ci ha privato di una settimana di lavoro nonché la difficoltà di trovare la disponibilità provvisoria di uno stadio, in attesa del completamento del Fanuzzi.
Purtroppo la lacuna normativa non ha concesso la possibilità di un’assoluzione, ma con la sentenza, contro quale il club ricorrerà in appello, il Tribunale Federale Nazionale ha, evidentemente, riconosciuto la buona fede della nostra società.
Ogni altra e diversa valutazione è frutto di speculazione su chi, in questo difficile momento sportivo, vuole il male del Brindisi e non il suo bene.