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Brunori: “Avevo toccato il fondo, è stato tortuoso. Sul matrimonio prima della finale…”

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Credit Foto: Pasquale Ponente

45 presenze e 29 gol nella scorsa stagione di Serie C. Titolo di capocannoniere conquistato e promozione in Serie B conquistata. Matteo Brunori è stato senza dubbio uno dei principali artefici dei risultati del suo Palermo. Intervenuto ai microfoni di SportWeek, Il bomber classe 1994 ha raccontato la sua esperienza in Serie C. Dalla Pro Patria ai gol nell’ultima stagione, ecco le sue principali dichiarazioni.

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Il fondo toccato in Eccellenza e la chiamata della Juventus

In primo luogo, partendo dai momenti più oscuri: È stato un percorso tortuoso. Avevo toccato il fondo. Nel 2015 dalla Pro Patria in Serie C andai in Eccellenza. In quel momento non riuscivo ad esprimermi come volevo, pensavo di aver chiuso con il calcio. Pensavo che fosse tutto scontato, non mi sacrificavo abbastanza. Le stagioni Eccellenza mi sono servite tanto, li ho inteso cosa volessi davvero dal calcio. In quel momento ho capito che il calcio sarebbe diventato la mia professione. Dovevo impegnarmi di più e così stato”.

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Matteo Brunori

Proseguendo, sul suo approdo alla Juventus: “Venivo da 17 gol all’Arezzo e da una mezza stagione al Pescara e arrivo la chiamata. Fui inserito nell’U-23, ma non ho avuto problemi: io ci credevo e ci credo tutt’ora. Voglio arrivare in alto. Il giorno delle visite mediche mi si avvicinò Chiellini, gli strinsi la mano, ero tutto imbarazzato”.

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Il giorno prima della finale e quel matrimonio che si doveva fare

Per concludere, l’attaccante ha raccontato della finale dei play-off di Serie C e del suo matrimonio, celebrato il giorno prima della partita: Il 12 giugno giocavamo contro il Padova, noi ci siamo sposati il 10. Non potevamo rimandare ancora dopo gli anni di Covid. Lo comunicai dal direttore e all’allenatore a novembre ma a maggio iniziai a spaventarmi, sapevo avremmo dovuto giocare i play-off. Il colloquio con il mister qualche giorno prima della partita è stato molto divertente. Mi disse che sarei morto in caso di rigore sbagliato. Il rigore arrivo davvero e sappiamo tutti come è andata a finire. È una persona unica, per lui la famiglia è sacra”.