Gianlugi Buffon si ritira. Sembrava impossibile per un supereroe come lui, che ha sfidato le leggi del tempo e ha dato le spalle alla porta fino ai 45 anni. ”Finisce qua. Mi hai dato tutto. Ti ho dato tutto. Abbiamo vinto insieme”, queste le sue parole di saluto al calcio sui suoi canali social. Un amore eterno per il gioco, per il suo ruolo, sempre in prima linea a difendere la causa. Che si tratti di Juve, di Nazionale o della sua città. “Superman” da Carrara e quell’amore per la sua terra che lo ha spinto nel 2010 ad acquisire il 25% delle quote societarie.
Nel 2010 dopo 32 anni consecutivi di professionismo la Carrarese retrocede in Serie D. A ridare entusiasmo ai tifosi una nuova cordata, composta da 4 soci: Maurizio Mian, Alexis Tomazos, Gigi Buffon e Cristiano Lucarelli. Sfruttando la non ammissione di molte squadre in Serie C, la nuova società presenta domanda per il ripescaggio e il 4 agosto 2010 viene riammessa in Lega Pro Seconda Divisione. Grazie ad una campagna acquisti di valore condotta dal direttore sportivo Nelson Ricci, arrivarono in Toscana giocatori del calibro di Nicola Corrent, Luca Vigiani e soprattutto Riccardo Zampagna. Il bomber, con una carriera importante in Serie A con le maglie di Messina e Atalanta, è stato il primo acquisto di rilievo della nuova gestione. Una parentesi che però dura poco, da agosto a novembre 2010, con solo 10 partite e 2 gol all’attivo prima del ritiro dell’attaccante dal calcio giocato. La Carrarese termina il campionato 2010-2011 al secondo posto alle spalle del Carpi, ma con la vittoria in finale playoff contro il Prato conquista la promozione in Lega Pro Prima Divisione.
Nella stagione 2011-2012 la Carrarese ottiene un buon nono posto dopo essere stata a lungo in lotta per i playoff. Nella rosa della squadra già presenti dalla stagione precedente Giuseppe Giovinco e Cristiano Piccini, il difensore che poi vestirà in carriera le maglie tra le altre di Valencia e Atalanta. Nonostante giocatori del calibro di Amato Ciciretti e Leonardo Mancuso poi passati in Serie A, nell’annata 2012-2013 la Carrarese rischia nuovamente la retrocessione sul campo. Per il centrocampista sono 19 le presenze in campionato, mentre per l’attaccante sono 30 con 8 gol a referto. A salvare la squadra è nuovamente un ripescaggio, visto che la società toscana l’unica ad aver presentato domanda. Le due stagioni successive con Gian Marco Remondina in panchina portano due salvezze consecutive alla società di Buffon, che nonostante i risultati altalenanti raggiunge l’obiettivo. Nel frattempo il portiere acquisisce il 100% delle quote societarie, diventando socio unico della società toscana.
La rinuncia alla carica arriva però nel maggio 2015: ”Ho voluto attendere il termine della stagione per fare il bilancio di questa esperienza. Lascio la Carrarese. Il mio è stato un gesto d’amore non ripagato dall’ambiente. Ho maturato questa decisione nel corso di quest’anno. In questa situazione, che va avanti da tre anni, è molto difficile continuare a fare calcio a livello professionistico e la città e il suo primo cittadino sono da tempo al corrente di queste mie riflessioni. Sono deluso e amareggiato. In questo momento non credo ci siano le condizioni affinché la città si possa permettere una squadra di calcio in un campionato importante come la Lega Pro. Per due volte in cinque anni ho scelto di essere parte di due cordate imprenditoriali desiderose di risollevare le sorti della Carrarese. Il primo gruppo si è sciolto dopo due anni, lasciandomi solo. Il secondo, nonostante le promesse, non si è neanche mai concretizzato. E in entrambe le occasioni mi sono ritrovato solo e con la responsabilità di decidere se far fallire la società o garantirle un futuro, attraverso l’impegno delle società della mia famiglia. Ho sempre scelto la via dell’investimento, pur consapevole che si sarebbe trattato di una scelta d’affetto e non di business. Forse dovremmo tutti prenderci un periodo di riflessione, città, imprenditori e tifosi, per capire se realmente interessa una squadra che rappresenti la nostra realtà nel campionato di Lega Pro”.
La seconda vita di Gianluigi Buffon nel calcio, durata cinque stagioni, si chiamava Carrarese. E nelle prossime settimane, per lui potrebbe arrivare la terza. La Federazione potrebbe decidergli di affidargli il ruolo di capo delegazione. La storia di Gigi non è finita qui.
A cura di Alessio Navarini
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