La matricola Monterosi si aggrappa ai suoi talenti per continuare a navigare nelle zone più o meno tranquille del girone C. Da quando si è fermato l’attaccante Rocco Costantino, i laziali sono trascinati dalle ottime prestazioni dal centrocampista classe 1998, Davide Buglio.
Arrivato in prestito dal Padova, Buglio si sta ritagliando il suo spazio con il Monterosi. “Qui mi trovo benissimo. E’ una società pulita e seria. C’è entusiasmo”. L’obiettivo è la salvezza e i presupposti ci sono tutti. “La cosa più importante è che siamo una squadra dentro e fuori dal campo”. Il calciatore nativo della provincia di Lucca sta alzando man mano l’asticella delle sue prestazioni. Così come si è alzato il suo raggio d’azione. Un centrocampista duttile che si destreggia bene in tutti i ruoli della mediana e non solo. Nelle ultime uscite, l’allenatore Menichini lo sta sfruttando a supporto della prima punta Polidori. “Ho sempre fatto la mezza di inserimento. Nelle ultime 4 partite ho giocato da trequartista, mi piace molto – ammette Buglio – e finche ce ne sarà bisogno lo farò”. Tutto condito da un buon tempismo e da un sinistro preciso sia in fase di finalizzazione che di rifinitura.
Il Monterosi ha il quinto peggior attacco del girone C. Nelle ultime tre giornate lo score è stato rimpinguato solo dalle due realizzazioni di Davide Buglio. Marcature che hanno permesso di mettere in cascina punti importanti in ottica salvezza. La prima rete in campionato è arrivata a Castellammare contro la Juve Stabia. Azione veloce dei laziali e Buglio si fa trovare al posto giusto dopo la sponda di testa di Polidori. Non solo tempismo ma anche senso del gol. La dimostrazione arriva a distanza di 14 giorni, nella sfida interna al Catanzaro. Passano appena 60 secondi dal fischio d’inizio e Buglio si tuffa in area con una perfetta volée che trafigge Branduani.
A discapito della sua giovane età, ha solo 23 anni, ha girato già piazze importanti. A partire dalle giovanili dell’Inter, prima di passare in prestito all’Empoli. Ha vestito la maglia azzurra per un totale di 77 presenze distribuite in quattro stagioni. “Sono stati anni bellissimi. Ad Empoli mi portò il ds Bertelli, che già mi conosceva”. In Toscana vive anni intensi nei quali condivide lo spogliatoio con calciatori come Samuele Damiani ancora tra le fila dell’Empoli e Hamed Traorè, ora in forza al Sassuolo. “Traorè era impressionante. Gli scrivo spesso, gli commento le storie su Insta”. E’ un punto fermo della Primavera. Parte da play per arrivare a fare la mezzala grazie allo spostamento effettuato dall’allenatore Alessandro Dal Canto. Termina il suo percorso indossando la fascia di capitano. Va vicino ad alzare un trofeo. “Arrivammo in finale del Torneo di Viareggio”. Il sogno, nel 2017, si infrange ai rigori contro il Sassuolo nel Torneo di Viareggio. “L’anno dopo restai da fuori quota e venimmo promossi in Primavera 1 con l’allenatore Lamberto Zauli”.
Il salto dei grandi è da ricordare. Alla prima stagione da professionista prende le chiavi del centrocampo dell’Arezzo e non le lascia a nessuno. Quella resta la sua migliore stagione realizzativa, sei gol e quattro assist. Quando Buglio entra nel tabellino, che siano assist o marcature, l’Arezzo non perde. La stagione 2018/2019 si conclude con i quarti dei playoff promozione contro il Pisa. Un talento così fa gola a molti. Il Padova anticipa tutti e lo porta in Veneto. Con i biancoscudati due stagioni di alti e bassi, in una squadra imbottita di nomi importanti per puntare alla promozione in Serie B. Lo spazio si riduce e Buglio sceglie di scendere verso Livorno. La situazione societaria è drammatica ma i calciatori danno l’anima, fino alla naturale scomparsa del club. “Ho vissuto i cinque mesi peggiori della mia vita dal punto di vista dei risultati. Noi ce l’abbiamo messa tutta per salvare la società ma non ci siamo riusciti”.
Calcio e non solo. “Nel tempo libero vorrei fare mille cose ma ne faccio quattro. Mi divido tra studio, Playstation e film. Da un po’ mi sono interessato alle criptovalute”. La mente però resta focalizzata sul calcio. “Vorrei giocare in Premier o anche in Championship, sin da piccolo mi è sempre piaciuto vedere squadre come Manchester o Chelsea”.
La carriera è appena agli inizi. Davide Buglio si concentra sul presente e sulla sfida Monterosi. Con i piedi per terra e con la mente che sogna in grande.
A cura di Raffaele Galasso
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